verso Rovaniemi
L’ultimo giorno è il viaggio di ritorno verso Rovaniemi.
Al lek finlandese la situazione è tranquilla, ormai i combattimenti sono finiti.
Nella palude intorno cantano un Pettazzurro e una Cutrettola (Motacilla flava thunbergi).
Pettazzurro (Luscinia svecica)
Sono completamente spariti i galli cedroni, ma nei prati paludosi appaiono le Gru (Grus grus), emozionante vederle nei luoghi di nidificazione per noi, abituati piuttosto a osservarle alte nel cielo in migrazione.
Gru (Grus grus)
Ci fermiamo anche ad un ristorante lungo la superstrada, Neljän Tuulen Tupa, dove, a parte mangiare uno squisito stufato di salmone, sono presenti alcune mangiatoie per uccelli. Il contesto non è dei migliori dal punto di vista fotografico, ma si possono osservare facilmente specie molto interessanti come il Ciuffolotto delle pinete (Pinicola enucleator), la Ghiandaia siberiana (Perisoreus infaustus), e poi Peppole (Fringilla montifringilla) in abito, Ciufolotti (Pyrrhula pyrrhula), Lucherini (Spinus spinus), Verdoni (Chloris chloris).
Ciuffolotto delle pinete (Pinicola enucleator)
Ciuffolotto delle pinete (Pinicola enucleator)
Ghiandaia siberiana (Perisoreus infaustus)
Peppola (Fringilla montifringilla)
Ciufolotto (Pyrrhula pyrrhula)
Giungiamo infine a Rovaniemi, ormai è “buio”, vabbè, immaginatevi il tramonto da noi, a bordo strada si invola una Beccaccia (Scolopax rusticola), anche lei specie nidificante in questi luoghi, e mentre attendiamo l’aereo un Succiacapre (Caprimulgus europaeus) è intento a cacciare le migliaia di zanzare che, ormai cosa rara alle nostre latitudini, ti trovi spiaccicate sul parabrezza da quante ve ne sono. Interessante l’osservazione perché siamo al limite settentrionale dell’areale di nidificazione della specie. Anche le Rondini (Hirundo rustica) approfittano dell’abbondanza di insetti volanti.
Chiudo il resoconto ritornando un attimo indietro per l’avvistamento che più mi ha emozionato, uno di quegli animali che ti entra nella testa da bambino e che non credi che un giorno osserverai. No, non si tratta di un uccello, ma di una macchia bianca nella tundra che diventa sempre più nitida, piano piano ci avviciniamo e sì, è lei, una Volpe artica (Vulpes lagopus). Anzi, due volpi artiche. Una bianca, una marrone. Si chiamano, non si separano, forse son due fratelli che han passato l’inverno insieme. Il pelo sta cambiando, stanno perdendo lo spesso manto invernale in favore di quello estivo. Ci osservano, nemmeno troppo distanti, poi si allontanano nella tundra. Incredibile, sognavo di vederle ma non immaginavo qui nel Varanger, dove stanno diminuendo a causa anche dell’espansione della volpe rossa, che infatti è diventata oggetto di un piano di contenimento.
Volpe artica (Vulpes lagopus)
Volpe artica (Vulpes lagopus)
Vale la pena andare nel Varanger? Sì, sì, e sì.
Non pensateci nemmeno un secondo in più. Ci ero già stato in inverno, ci tornerò, ma in tarda primavera è uno spettacolo che ogni birdwatcher deve provare. Prima che sia troppo tardi, con i devastanti effetti del riscaldamento globale (negabile solo da qualche fesso) che qui colpiscono più che da noi.
Ovviamente c’è un costo, che come in tutto il nord Europa è alto se si parla di soggiorno e carburante (conveniva ogni volta andare a far benzina oltre il confine finlandese, pensate un po’).
Sul cibo dipende. La pizza a Vadso, per quanto sia mangiabile, è carissima. Abbiamo mangiato invece dell’ottimo pesce a un prezzo contenuto, in un ristorante a Tana bru. Ci sono un paio di supermercati a Vadso, uno a Vardo, ma parliamo di cittadine rispettivamente di 5.500 e 2.000 abitanti quindi non aspettatevi nulla di che, anche se sono comunque ben forniti. C’è un hotel a Vadso, lo Scandic, altrimenti rivolgetevi a operatori privati tramite Booking o AirBnb che offrono soluzioni molto suggestive (ma spesso costose). L’ideale è essere in un gruppetto e dividere le spese. Potete scegliere anche l’opzione avventurosa: sacco a pelo e si dorme nella tundra, utilizzabile anche per i naturali bisogni (esistono all’occorenza anche bagni esterni alle abitazione che da quanto ho compreso i locali condividono, ma prendete l’informazione con le pinze non voglio essere responsabile eheh).
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