Insolito avvistamento tra Chiavari e Lavagna
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Difficile, per un animale come questo, passare inosservato.
Specialmente se il fiume dove ha deciso di trascorrere qualche giorno si trova nel bel mezzo di una zona densamente popolata, al confine tra Chiavari e Lavagna, in provincia di Genova.
Con i suoi 160 centimetri circa di lunghezza e l’apertura alare sui 2 metri e 80 questo grande uccello bianco si è imposto all’attenzione anche dei cittadini più distratti.
Al punto che il nostro Pellicano ((Pelecanus onocrotalus) ha avuto l’onore di un articolo su un giornale locale, oltre a ricevere la visita di numerosi birdwatchers e fotografi di ogni livello.
Attenzione meritata, ci sentiamo di dire, e non solo per le grandi dimensioni quanto per la rarità della sua presenza nel nostro paese.
Il Pellicano comune si trova in Grecia, Turchia, Romania, Delta del Danubio ed ex Unione Sovietica ed è un migratore che sverna soprattutto nella parte orientale del nord Africa.
L’Italia, insomma, si trova al di fuori delle sue normali rotte migratorie.
Nel nostro Paese è classificato come A20, cioè irregolare la cui presenza è stata constatata più di 10 volte ed in almeno 6 anni dopo il 1950, ma in meno di 9 negli ultimi dieci anni.
Limitandoci al 2006 ci sono segnalazioni di Pellicano comune (fonte EBN-List) nella Piana fiorentina e nelle provincie di Udine, Ferrara, Novara, Gorizia, Ancona, Terni e Modena.
In Liguria il Pellicano comune ha lo status di accidentale e sono veramente poche le segnalazioni che lo riguardano.
In anni relativamente recenti ci risultano due avvistamenti (fonte N.Leugio): il primo è di aprile 1985 e riguarda un esemplare che sostò per qualche ora alla foce del Varenna, a Pegli, mentre il secondo si riferisce ad un immaturo visto a Voltri nel 1998.
A complicare la situazione però (per questa come per altre specie di uccelli rari) c’è il discorso dei cosiddetti "aufughi" ovvero esemplari normalmente detenuti in cattività che, in qualche modo, si guadagnano la libertà.
In questa eventualità, quindi, non sarebbero da considerare selvatici.
L’esemplare da noi osservato sembrava godere di ottima salute, non aveva anelli sulle zampe, si alimentava regolarmente e dimostrava di avere molta cura dello stato del proprio piumaggio.
Dopo tre giorni di sosta (il primo dei quali passato a riposare) si è spostato in mare aperto, facendo perdere le proprie tracce.
Tali osservazioni farebbero pensare ad un individuo selvatico, tuttavia alcuni sostengono che tali caratteristiche comportamentali non sono probanti di uno stato di reale selvaticità perchè riscontrate anche in esemplari di sicura provenienza "domestica".
In conclusione, anche se non abbiamo prove certe sull’origine di Pelly, come qualcuno ha voluto battezzarlo, ci rimane la soddisfazione di un incontro ravvicinato con un uccello davvero maestoso e spettacolare.
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- Si ringrazia Antonio Sannino per le foto in quest’ articolo -