sulle sterrate tra Vadso e Vardo
In corrispondenza di Vadso, la principale cittadina di Varanger, gli ultimi alberi cedono definitivamente spazio alla tundra. Siccome il nostro alloggio non è ancora disponibile, procediamo e, una costante per i giorni successivi, battiamo tutte le stradine sterrate che dalla e75 entrano nella tundra. In cerca di un famoso lek di Combattenti, che troveremo successivamente, sbagliamo strada ma, nonostante ciò, incontriamo alcune specie iconiche di queste terre: Labbi (Stercorarius parasiticus), posati a distanza, una Pernice bianca nordica (Lagopus lagopus) (nei giorni successivi saranno un po’ ovunque), un Chiurlo piccolo (Numenius phaeopus), un Labbo codalunga (Stercorarius longicaudus) apparentemente in cova e, soprattutto, i Pivieri dorati (Pluvialis apricaria), che con la loro presenza e i loro richiami ci accompagneranno per tutta la durata del soggiorno, se dovessi scegliere il vero e proprio uccello simbolo della tundra sceglierei loro.
Labbi (Stercorarius parasiticus)
Labbo codalunga (Stercorarius longicaudus)
Pernice bianca nordica (Lagopus lagopus)
Chiurlo piccolo (Numenius phaeopus)
Piviere dorato (Pluvialis apricaria)
Ormai svegli da non so quante ore, ma con l’adrenalina a mille, esploriamo come già detto il lek di combattenti (ci andremo il giorno seguente) e i vicini laghetti, che ospitano una coppia di Strolaghe minori e alcuni Falaropi beccosottile a cui nei giorni seguenti si aggiungerà una coppia di Morette codone (Clangula hyemalis), che chi mi conosce sa essere uno dei miei uccelli preferiti – ce l’ho pure tatuata. Da un amico presente in zona già da una settimana ci arriva poi una segnalazione clamorosa: a Vardo (il comune più orientale della Norvegia e l’unica zona della Norvegia continentale che rientra nel clima artico) c’è una Strolaga beccogiallo (Gavia adamsii) in abito, che fortunatamente fotografiamo e che resterà, per la gioia dei tanti birdwatchers e fotografi che giungono in questo periodo qui, diversi giorni in zona. Prima della galleria che collega la penisola all’isola su cui sorge Vardo, c’è un curioso assembramento di Morette codone, probabilmente lì in attesa che nei laghetti della tundra, dove la specie nidifica, si sciolga il ghiaccio perché sì, l’inverno è stato lungo quest’anno e c’è ancora parecchio ghiaccio e neve, come constateremo successivamente. Mediamente la temperatura sarà sempre sui 6/7 gradi.
Moretta codona (Clangula hyemalis)
Morette codone (Clangula hyemalis)
Strolaga beccogiallo (Gavia adamsii)
Termino qui il resoconto stile diario, perché sostanzialmente le nostre giornate saranno andare avanti-indietro tra Vadso e Vardo, per aumentare le chance di avvistamenti. In quel tratto è infatti possibile vedere praticamente tutte le specie target, ci sono alcune coppie di Gufi di palude che cacciano in prossimità di campi recintati dove allevano pecore (purtroppo saranno sempre troppo distanti per una foto), le Aquile di mare sono ovunque, negli stagni a bordo strada può capitare di tutto, dai soliti ospiti come le Morette a limicoli nidificanti come il Beccaccino (Gallinago gallinago), la Pettegola (Tringa totanus) e il Piro-piro boschereccio (Tringa glareola), spesso in canto territoriale sulla punta dei pali; in cielo, anche in questo caso sempre distanti, si vedono abbastanza di frequente le Poiane calzate (Buteo lagopus).
Pettegola (Tringa totanus)
Piro-piro boschereccio (Tringa glareola)
Da questa routine, consigliabile se si capita da queste parti, siamo venuti meno solo in due occasioni, una sfortunata, l’altra no, che racconto qui di seguito.
Partiamo da quella sfortunata, ovvero provare a spingerci nell’interno, verso Batsfjord. Si torna indietro verso Tana e si procede a nord, dove tra le betulle a bordo di un prato vediamo un maschio di Balia nera (Ficedula hypoleuca) in canto, forse uno dei maschi cantori della specie più a nord d’Europa, prima che la tundra riprenda possesso del paesaggio. La sfortuna è che qui nell’entroterra di Varanger è ancora inverno, con 1 grado di temperatura e neve e ghiaccio ovunque. Qualche temerario Piviere dorato qua e là, qualche Labbo, i Tordi sassello (Turdus iliacus), un piccolo stormo di Zigoli delle nevi (Plectrophenax nivalis). Fine. Il tutto sotto un’incessante pioggia che si fa via via nevischio. La giornata non sarà comunque da buttare perché tornati a Vadso ci fermiamo su una spiaggia dove osserviamo una bellissima Pittima minore (Limosa lapponica) di abito e un altrettanto bella Pittima reale (Limosa limosa), più rara da queste parti rispetto alla cugina.
Tordo sassello (Turdus iliacus)
Pittima minore (Limosa lapponica)
Pittima reale (Limosa limosa)
In mare sono abbondanti gli Edredoni (Somateria mollissima), mentre ormai hanno lasciato Varanger i Re degli Edredoni e gli Edredoni di Steller. Una pittima minore ricomparirà poco dopo nel prato davanti a un’abitazione, insieme a una coppia di Fischioni (Mareca penelope) e alcuni combattenti. A queste latitudini nei prati hanno queste specie, ma resistono anche Passere europee (Passer domesticus) e Ballerine bianche (Motacilla alba) a ricordarci da dove proveniamo.
Edredoni (Somateria mollissima)
Fischioni (Mareca penelope)