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Spagna 2012
Spagna 03 -10 giugno 2012
Un viaggio in Estremadura
e nel Parco del rio Duratòn
di
Gabriella Motta, Marco Bonifacino, Ennio Critelli, Marco Esposito
testo, grafica e video di Ennio Critelli
foto di Gabriella Motta, Marco Esposito e Marco Bonifacino
La notizia dell’inaugurazione dei voli low-cost Genova-Madrid, a partire dal mese di giugno di quest’anno, è stata la molla che ci ha convinto definitivamente ad organizzare un viaggio che vagheggiavamo da tempo...
Abbiamo suddiviso la vacanza in due macrotappe: la zona dell’Estremadura, nella parte più occidentale della Spagna, alla quale abbiamo dedicato più giorni, fissando il “campo-base” nella città di Trujillo, e quella del Parco del rio Duratòn, in Castiglia e Leòn, a nord di Madrid, alloggiando a Sepùlveda.
Domenica 3 giugno: in viaggio...
Tutto bene al check-in del “Cristoforo Colombo”: passiamo i controlli di rito e ci mettiamo in attesa dell’imbarco.
Arriva l’ora della partenza ma l’aereo della Ryanair non si vede…
Non è difficile spiegarsi il perché: attraverso le larghe vetrate possiamo notare che laggiù, in mezzo alle piste, la grande manica a vento, bianca e rossa, si mantiene bella gonfia e quasi orizzontale.
Per l’aerostazione di Genova non è una condizione eccezionale essere battuta da forti venti e ciò, purtroppo, non favorisce atterraggi e decolli del tutto semplici.
Per questo motivo partiamo con tre ore di ritardo, approfittando di una tregua di Eolo, dopo essere passati attraverso annunci (ma sarebbe meglio dire “voci”) di annullamento del volo e possibili trasferimenti a mezzo pulmann al più “tranquillo” aeroporto di Pisa.
Il volo, comunque, è rilassante, e al Barajas di Madrid ci attende l’auto della Hertz che abbiamo prenotato.
(foto G.Motta)
E’ ormai buio quando arriviamo, dopo circa 3 ore e mezza di auto, all’Hostal “Ruta de la Conquista” di Trujillo, nostra prima base logistica.
L’albergo è dignitoso, assolutamente economico, ed i due giovanissimi proprietari sono estremamente simpatici e disponibili.
Lunedì 4 giugno: Il Parco nazionale di Monfrague
Gli spazi immensi.
Ecco cosa ti colpisce immediatamente nell’esplorare le sconfinate e solitarie distese dell’Estremadura.
Per noi liguri, abituati a percorrere una striscia di terra molto stretta e molto antropizzata, confinata tra il mare e l’appennino, è un’esperienza che allarga il cuore e ti fa davvero sentire immerso in una wilderness carica di promesse, di avvistamenti interessanti.
(foto M.Esposito)
I paesi, dai bei centri storici in pietra dai caldi colori, sono solo piccole gemme incastonate nell’immensità del paesaggio rurale, dove dominano, a perdita d’occhio, gli ulivi, i sugheri e gli eucalipti.
All’ombra di queste piante pascolano tranquille, in un paesaggio arcadico, mandrie di vacche e greggi di pecore.
Ambiente tipico (M.Bonifacino)
A queste enormi ed asciutte distese manipolate dall’uomo fanno da contrappunto paesaggi naturali imponenti, con falesie rocciose che si tuffano in grandi e quieti corsi d’acqua dalle rive verdeggianti.
E su tutta questa vastità spettacolare dominano, padroni assoluti di un cielo sconfinato, i voli lenti e circolari dei grifoni.
(foto M.Esposito)
Sono molti i posti che abbiamo messo in “scaletta” ma, tra questi, ci sono alcune mete che è assolutamente d’obbligo visitare: ilCastillo di Monfrague, per esempio, regno assoluto degli avvoltoi, magnifico sito per osservarli ed immortalarne i voli.
Già appena fuori Trujillo ci rendiamo conto che i grifoni sono dappertutto e non vediamo l’ora di raggiungere la postazione elevata del Castillo armati di binocoli e fotocamere.
Tour del 4 giugno
SuperatoTorrejon el Rubioarriviamo al parcheggio sottostante il castello e ci inerpichiamo su per la scalinata che conduce alla cima.
Il panorama, da lassù, è davvero straordinario, con un territorio reso verde dalla presenza del grande Rio Tajo.
Panorama dal Castillo de Monfrague (foto M.Esposito)
Non c’è posto migliore per osservare da vicino, da sotto, da sopra, in tutte le “salse”, gli imponenti avvoltoi che sfrecciano accanto alla postazione, incuranti della presenza umana.
Non soltanto Grifoni, ma anche Avvoltoi monaci, Capovaccai e Nibbi bruni si fanno ammirare e fotografare ripetutamente.
Passano anche tre Cicogne nere ed un Falco pecchiaiolo.
Grifone (M.Esposito)
Dopo aver reso quasi incandescenti le macchine fotografiche ci dedichiamo all’avifauna più piccola esplorando le pendici del monte.
Il cielo è pieno dei voli delle Rondini rossicce e Rondini montane, Balestrucci e Rondoni.
Tra questi ultimi due Rondoni cafri vanno ad aumentare i lifers di Gabriella e Marco Bonifacino.
Aggiungiamo anche Passero solitario, alcuni Frosoni ed il Corvo imperiale.
Scendiamo verso l’auto e raggiungiamo, a poca distanza, un altro bellissimo sito: il Salto del Gitano.
Anche qui il panorama è di tutto rispetto, con il contorno di diversi Gruccioni e degli immancabili voli dei Grifoni.
Il Salto del Gitano (M.Esposito)
Impossibile non fotografare la zona, come pure alcuni Zigoli muciatti che ci ”provocano” a distanza ravvicinata.
Zigolo muciatto (G.Motta)
Proseguiamo sulla strada in direzione nord facendo tappa sul Puente del Cardinal.
Qui possiamo osservare i voli dei Rondoni maggiori e poi, raggiungendo uno spiazzo al di sotto del ponte, ci possiamo godere lo spettacolo di centinaia di Balestrucci in volo nei pressi di una mega-colonia appesa proprio sotto alla strada.
I nidi sono letteralmente attaccati uno all’altro per tutta la lunghezza del ponte e ci chiediamo se non avvengano delle collisioni in volo!
Balestrucci alla...finestra (G.Motta)
Altra tappa obbligata è la sede del Parco, a Villareal de San Carlos, dove ci muniamo di qualche cartina e ci viene consigliato di percorrere la Strada dei miradores, poco più a nord.
Puntiamo proprio su quella e, poco prima di raggiungerla, abbiamo un incontro ravvicinato di tutto rispetto.
All’uscita da una curva un grande rapace si materializza, molto basso, proprio sopra l’auto. Aquila di Bonelli! grida Marco B. e, in una frazione di secondo, la macchina è ferma ed i fotografi si catapultano sulla strada.
La aquile, in realtà, sono due!
La prontezza di Gabriella cattura uno scatto eccezionale in una situazione davvero difficile, non solo per la manovra repentina e azzardata dell’auto, ma soprattutto perché i rapaci ci concedono solo pochissimi istanti sparendo immediatamente alla vista dietro alla collina.
Aquila di Bonelli (G.Motta)
La strada dei miradores (sette in tutto) si rivela paesaggisticamente affascinante e frutta Aquile minori, 1 Biancone, Gazze aliazzurre, Tortore selvatiche, Rigogoli, Averle capirosse e Strillozzi.
Gazze aliazzurre (G.Motta)
La tappa al mirador “La Portilla Del Tietar” offre splendidi voli di Grifoni e Capovaccaio.
Altri birders presenti cercano inutilmente (e noi con loro) un contatto con il Gufo reale.
il mirador "La Portilla del Tietar"
Capovaccaio (M.Esposito)
Interessante, lungo le sponde del Rio Tajo, l’avvistamento di alcune cerve intente ad abbeverarsi.
(foto G.Motta)
video di Ennio Critelli
Ma un altro incontro, inaspettato ed emozionante, ci aspetta durante un momento di relax.
Approfittiamo della comodità dell’area attrezzata di uno dei miradores per rifocillarci con gli immancabili ed enormi bocadillos che ci siamo portati al seguito.
(A proposito di paninozzi: scopriamo che bisogna fare molta attenzione al momento di ordinarli perché è possibile che le cerve di cui sopra finiscano tra le due fette di pane…!!!)
Ad ogni buon conto, dopo pochi minuti dall’inizio del nostro pranzo le Gazze aliazzurre iniziano a farci la corte elemosinando qualche tozzo di pane.
Noi gliene forniamo volentieri chiedendo, in cambio, qualche scatto fotografico.
Ma restiamo letteralmente a bocca aperta quando, al centro della strada, si materializza una volpe che, un po’ timorosa e un po’ sfacciata, si unisce alla corte delle questuanti.
foto a destra di M.Bonifacino
E’ molto guardinga, ma è altrettanto evidente che è avvezza a quel tipo di comportamento, probabilmente rassicurata dalla protezione offerta dal Parco.
Dopo qualche minuto la bestiola decide che siamo affidabili ed accetta il cibo a distanza ravvicinata: come non pensare a Kevin Costner, in Balla coi lupi, mentre cerca di vincere la diffidenza del lupo Due Calzini?!
Ne seguono, tanto per cambiare, decine di scatti e riprese video!
video di Ennio Critelli
Nel pomeriggio si cambia ambiente.
Torniamo verso Torrejon el Rubio e ci apprestiamo a visitare, con un largo giro che ci riporterà a Trujillo attraverso Monroy, territori molto più asciutti ed aridi.
Le temperature, in questo periodo, sono già decisamente alte ma il clima secco le rende sopportabili.
(foto M.Bonifacino)
La presenza umana, si tratti di contadini o allevatori, è molto scarsa, così come scarsi sono i veicoli che incrociamo.
Ogni appezzamento di terra è rigorosamente cintato da filo spinato e su ogni cancello d’accesso è presente il cartello “Coto privado de caza” (Riserva privata di caccia).
Impossibile, quindi, addentrarsi a piedi tra le piantagioni e, purtroppo, abbiamo trovato difficile anche semplicemente fermarsi con l’auto a bordo strada poiché non esistono piazzuole o slarghi: sul bordo dell’asfalto o dello sterrato, infatti, c’è quasi sempre un fosso e a bordo fosso c’è subito la famosa recinzione del “coto”.
In pratica, ogni volta che avvistavamo qualche volatile interessante, ci fermavamo nel bel mezzo della carreggiata, con un occhio al retrovisore, sperando nello scarsissimo traffico.
Ovviamente, per la famosa legge di Murphy, molte delle osservazioni sono coincise con la presenza di qualche mezzo spagnolo alle nostre spalle…
In questo ambiente le cappellacce sono ovunque, ma possiamo osservare anche calandre, pernici rosse, gazze aliazzurre, e centinaia di passere sarde.
Non mancano le Albanelle minori, 1 Cuculo dal ciuffo e l’ Averla maggiore meridionale.
Passere sarde (G.Motta)
Cappellaccia (G.Motta)
Albanella minore (G.Motta)
Le giornate, a queste latitudini ed in questo periodo, godono della luce diurna fino a tarda ora per cui abbiamo modo, tornati a Trujillo, di cenare e visitarne il bellissimo centro storico, con il solito occhio di riguardo per l’avifauna.
Ammiriamo le evoluzioni dei grillai sopra gli edifici in pietra e gli immancabili nidi delle cicogne bianche intente ad allevare i pulli (foto G.Motta).
Sull’abitato sono presenti anche Balestrucci, Taccole, Rondini rossicce e Storni neri.
Raggiungiamo la parte più alta e panoramica, il castello, con vista a 360°, dove sfarfalla una bellissima Upupa e dal quale possiamo ammirare molte cicogne che, dalle campagne circostanti, fanno ritorno ai nidi.
uno scorcio del centro storico di Trujillo (G.Motta)