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birdwatching in Liguria, osservazione e riconoscimento degli uccelli avvistamenti hot spots racconti emozioni | Fuerteventura 2019 | Liguriabirding

Fuerteventura 2019

Vulcani, Deserti, Uccelli ed altre Meraviglie...

- alla scoperta della più selvaggia tra le isole Canarie - 


testi di Gabriella Motta
foto di Gabriella Motta, Marco Esposito, Gianni Lucchi
video e grafica di Ennio Critelli



Presi da improvvisa frenesia per mondi selvaggi, da esplorare con il sole ed il vento sulla faccia, scegliamo una destinazione remota: le Canarie.
Tra queste l’isola di Fuerteventura ci attira irresistibilmente per i panorami dominati dalle rocce vulcaniche, per i deserti che sanno di Africa, per gli uccelli e le altre emergenze naturali.
La frenesia è improvvisa, ma la pianificazione del viaggio richiede tempo, pazienza e molto lavoro a tavolino.
Per ottimizzare gli spostamenti, che avverranno a bordo di un capace wagon preso a noleggio, scegliamo di fissare il punto base in una posizione centrale rispetto all’isola.
E finalmente, il 15 febbraio 2019, si parte!
Primo tratto, Genova-Pisa, in auto e poi volo diretto Pisa-Fuerteventura a bordo di un jet Ryanair.

 


Il villaggio che abbiamo scelto, il "Castillo Beach Bungalows", si trova a Caleta de Fuste, a soli 8 km dall’aeroporto.
Offre mini appartamenti confortevoli, a prezzo modico, ed un comodo ristorante self service, che avremo modo di apprezzare in più di una occasione al ritorno dalle escursioni.

 

16 febbraio 2019

ITINERARIO 1


Da Castillo Beach Bungalows a Los Molinos con tappe a Rosa del Taro, Barranco De Rio Cabras e tutta l’aria dei “Molinos”.
Al ritorno visita a La Salinas del Carmen.


Giornata di sole con forte vento.
Il paesaggio è brullo, arido, la vegetazione è scarsa, composta principalmente da arbusti e da piante prostrate al suolo.
 


È un ambiente completamente diverso da quello a cui siamo abituati. I colori dominanti sono il nero delle rocce vulcaniche e il rosso dovuto all’ossidazione del ferro, abbondante in questo suolo di origine magmatica.
 


Tra Costa de Antigua e Ruta de Queso vediamo un meraviglioso CAPOVACCAIO (Neophron percnopterus) che sorvola la zona per poi posarsi su un palo della corrente.



A bordo strada notiamo le nostre prime PISPOLE DI BERTHELOT (Anthus berthelotii), che ci terranno compagnia durante tutta la nostra permanenza sull’isola.
 

Una pianta prostrata di un colore rosso acceso ci incuriosisce, è un bellissimo Mesebriantemo (Mesembryanthemum nodiflorum).


In volo, lontanissima, un’UBARA.
E’ un’apparizione, ma non ci scoraggiamo, sappiamo che sull’isola ci sono delle località in cui è più facile contattarla.
L’itinerario di oggi ci permette di attraversare l’sola, passando dalla costa orientale rivolta all’Africa, a quella occidentale, in pieno Oceano Atlantico.
Il primo paesino che incontriamo è Triquivijate, abitazioni scarse, bianche, non incontriamo nessuno.
Qui sentiamo il canto del CANARINO (Serinus canaria).

Proseguiamo il viaggio verso la Cuevas de Los Molinos, fermandoci ogni qualvolta vediamo volare qualcosa.


Incontriamo mulini ben conservati e altri di cui rimangono i resti, muretti a secco, ampie pianure di ghiaia vulcanica.


Le specie più interessanti che contattiamo durante il percorso sono: la PERNICE SARDA (Alectoris barbara) con un pullo a seguito, la CALANDRINA (Calandrella rufescens), l’AVERLA MAGGIORE (Lanius excubitor), il RONDONE UNICOLORE (Apus unicolor), il FALCO DI BARBERIA (Falco pelegrinoides).
In particolare al Barranco de Rio Cabras, vediamo i nostri due primi SALTIMPALO DELLE CANARIE (Saxicola dacotiae), la CASARCA (Tadorna ferruginea), la PASSERA SARDA (Passer hispaniolensis), il PICCIONE SELVATICO (Columba livia), la TORTORA DELLE PALME (Spilopelia senegalensis), il CORVO IMPERIALE (Corvus corax).
 

Calandrina
 

Averla maggiore - Piccione selvatico
 

Casarca e Passera sarda

Casarca - Passera sarda


Il nostro non è solo un viaggio di birdwatching, siamo forse più biowatchers, ci interessa tutta la vita presente a Fuerteventura, animale e vegetale.
Anche le lucertole, come la LUCERTOLA DELL’ATLANTICO (Gallotia atlantica) e lo SCOIATTOLO BERBERO (Atlantoxerus getulus), introdotto nelle Canarie nel 1965, che ha imparato ormai a integrare la sua dieta “sfruttando” i turisti.

 

Lucertola dall’Atlantico
 

Scoiattolo berbero

 

Ed eccoci arrivati a Los Molinos:  il panorama è davvero incredibile, rocce vulcaniche, nere, a contrasto della schiuma bianca delle possenti onde dell’Oceano Atlantico e dell’azzurro terso del cielo.


Nello scuro, tra le rocce, diviene facile avvistare il GABBIANO REALE ATLANTICO (Larus michahellis atlantis) e l’AIRONE GUARDABUOI (Bubulcus ibis)
 


Al ritorno, facciamo un primo giro a La Salinas del Carmen.
Qui a sorprenderci, uno scheletro intero di balenottera comune innalzato, come un monumento, sulla spiaggia delle saline.

Video

16 febbraio

Da Castillo Beach a Cuevas de los Molinos

17 febbraio 2019

ITINERARIO 2


Da Castillo Beach Bungalows verso Faro de la Jandia, con tappe Barranco Torre Nord, Cuchillos de Vigan, La Pared, Morrajable.


Bella giornata, meno ventosa e più calda rispetto alla precedente.

Oggi ci siamo diretti a Sud, lungo la costa orientale, con una tappa sulla costa occidentale.
La prima sosta, al Barranco di Torre Nord, ci ha fruttato due nuove specie: la STERPAZZOLA DI SARDEGNA e il LUI’ DELLE CANARIE.
Sempre qui, vengono ad abbeverarsi in una piccola pozza i TROMBETTIERI, davvero belli.
Ci sono anche diverse CASARCHE (Tadorna ferruginea)  che passano in volo.
 

 

Trombettiere - Casarche

A Chuchillos De Vigan troviamo un’area particolare.
Ci sono delle piante di Calotropis procera, sembra una piccola oasi, circondata da un campo di lava davvero suggestivo.
Ci avviciniamo per vedere le piante e scopriamo che ospitano i bruchi della MONARCA AFRICANA (Danaus chrysippus).
Oltre ai bruchi ci sono anche le farfalle, davvero spettacolari!

piante di Calotropis procera - larve di Monarca africana
 


Monarca africana

 

Riprendiamo il viaggio verso Sud, facendo tappa lungo il versante occidentale a La Pared.
Lungo la strada avvistiamo un SALTIMPALO DELLE CANARIE.
 


Qui il paese ha più l’aspetto di un villaggio turistico, anche se in questa stagione fortunatamente ci sono poche persone.
Il toponimo significa “il muro”, costruito in epoche passate per separare i due regni presenti a Fuerteventura, di cui però non resta più traccia.
Il paesaggio è notevole: in basso si vede una lunga spiaggia, frequentata dai surfisti, noi passeggiamo sulla sommità della collina, formata da sabbia compattata.
Mentre passeggiamo lungo un sentiero appena accennato, passano in volo alcune GANGHE (Pterocles orientalis)
.

il villaggio di La Pared
 


la costa occidentale davanti a La Pared
 

Ci mettiamo nuovamente in movimento, diretti a Morrajable.
Anche questa è una località turistica, la spiaggia è immensa, soprattutto durante la bassa marea.
 


Ci togliamo gli scarponcini e andiamo a “saggiare” la temperatura dell’acqua.
Tutto ci aspettavamo ma non di sentirla piacevolmente fresca e non ghiacciata… è pur sempre Atlantico!
 


Nella zona di bassa marea ci sono diversi FRATINI che corrono su e giù sul limo.
Sono presenti anche dei GABBIANI REALI ATLANTICI (Larus michahellis atlantis), uno ZAFFERANO e dei BECCAPESCI (Sterna sandvicensis).
L’alta marea risale velocemente, non ce ne siamo accorti, ma abbiamo percorso almeno una cinquantina di metri per arrivare al mare, dobbiamo sbrigarci a recuperare gli scarponcini prima di vederli sommersi!
 

Fratini - Gabbiani reali atlantici e Zafferano

Video

17 febbraio

da Castillo Beach a Punta Jandia

18 febbraio 2019

ITINERARIO 3


Da Castillo Beach Bungalows a Betancuria ripassando da Triquivijate e compiendo un giro ad anello, passando per Pajara, Tuineje, Tiscamanita, Salinas del Carmen.



Tappa principale di oggi Betancuria, la vecchia capitale delle Canarie.
Prima di arrivarci però, ripercorriamo la strada statale FV-413, quella dove il primo giorno abbiamo visto il capovaccaio e la lontanissima ubara.
Oggi la sosta ci premia con i nostri primi CORRIONE BIONDO, due adulti e due giovani, visti con l’ausilio del cannocchiale.
Estremamente mimetici, si muovono a terra correndo, riusciamo a vederli tutti prima di perderli nella vastità della piana brulla e desolata.
La strada che porta a Betancuria ci offre dei paesaggi mozzafiato, arriviamo in un punto panoramico dove due imponenti statue rendono la visione ancora più stupefacente.
Coni vulcanici, sfumature di colori che virano dal rosso al bruno fino al nero, mare di un blu intenso spumeggiante di bianco quando si infrange sulle scogliere.
I due giganti di bronzo rappresentano Ayos e Guize, antichi re che si spartivano pacificamente Fuerteventura e alleati nel 1405 per combattere i “conquistadores”.
 




Arrivati a Betancuria, ci rendiamo conto, che, nonostante sia stata la capitale delle Isole Canarie, è niente di più che un piccolo paesino, molto grazioso.
Il paese di Betancuria fu scelto come capitale perché si trovava in un luogo protetto dagli attacchi dei pirati e prese il suo nome proprio dal conquistatore dell’isola: Jean de Bethencour.
Nonostante le dimensioni ridotte, possiede un giardino con attrezzi per fare dell’attività fisica all’aperto…ovviamente non perdiamo occasione per provarli!
Presto ci rendiamo conto che, nonostante sia un’attrezzatura che rimane all’aperto, ad essere arrugginiti siamo noi e non loro!



Meglio continuare con le osservazioni…
In perenne movimento tra i rami di Casuarina (Casuarina equisetifolia) avvistiamo due splendidi LUI’ FORESTIERI e delle belle CINCIARELLE AFRICANE.
A Fuerteventura qui è forse l’unica zona in cui sono presenti degli alberi e una vegetazione abbastanza rigogliosa.
Ecco apparire, tra gli arbusti l’OCCHIOCOTTO (Sylvia melanocephala).
Vediamo anche altre monarche africane e…la più famosa MONARCA AMERICANA (Danaus plexippus)!
È presente anche una bella falena, una SFINGE dell’EUFORBIA delle CANARIE  (Hyles tithymali).
 

Cinciarella africana - Luì forestiero

Occhiocotto
 


Sfinge dell’euforbia delle Canarie - Monarca americana


A Betancuria visitiamo il negozio che vende articoli a base di Aloe, nei dintorni ci sono diverse piantagioni e scopriamo che i loro prodotti sono famosi in tutto il mondo.
Facciamo una breve tappa a Vega De Rio Palma, vicino a Betancuria, interessante soprattutto per la vegetazione.
Ci sono dei Senecio a foglie di oleandro (Kleinia neriifolia), il piccolo e grazioso Limonium lobatum, e l’acacia saligna (Acacia cyanophylla) in piena fioritura, la palma delle canarie (Phoenix canariensis).
Qui vediamo il GHEPPIO (Falco tinnunculus) e la POIANA (Buteo buteo insolarum).
 


Poiana - Gheppio


Ripartiamo percorrendo la strada panoramica che va da Pajara a Tuineje.
Diverse piazzole ci permettono di ammirare splendidi e delicati fiori di Rumex vesicarius e…il paesaggio!
Immancabili, arrivano gli scoiattoli a elemosinare qualche nocciolina.
Anche le PASSERE SARDE sperano di ricavare qualcosa dai turisti.


Rumex vescicarium - Passera sarda
 


A Tiscamanita vediamo i coni di due vulcani, uno di essi è stato utilizzato come cava.
Risaliamo la strada sterrata che porta alla base del vulcano, il paesaggio è davvero lunare, i campi lavici sono impressionanti, cresce una rada e specializzata vegetazione.
Al suolo troviamo l’erba cristallina (Mesembryanthemum crystallinum), pianta succulenta, prostrata, che deve il suo nome a vescicole d’acqua presenti su tutta la pianta.
Ci sono dei SALTIMPALO DELLE CANARIE (Saxicola dacotiae), una STERPAZZOLA DI SARDEGNA, la PISPOLA DI BERTHELOT e, sulla cima del vulcano, si vede una coppia di FALCO DI BARBERIA!
 


Erba cristallina - Saltimpalo delle Canarie

Tornando verso Il Castillo, nostra residenza, facciamo un salto al Barranco Torre Sud il cui torrente sfocia su una piccola spiaggetta.
Qui incontriamo nuovamente la STERPAZZOLA DI SARDEGNA, ma a noi in questo momento interessa curiosare tra le pozze di marea.
Ogni pozza contiene qualche piccolo gioiello, come gamberetti, stelle marine, anemoni di mare molto simili ai nostri pomodori di mare, piccoli pesci. 
 

Osilinus atratus - Chthamalus stellatus

Video

18 febbraio

anello Castillo Beach - Betancuria - Tiscamanita - Castillo Beach

19 febbraio 2019

ITINERARIO 4


Da Castillo Beach Bungalows a Tindaya Plain, Oliva Fens.


Bella giornata con solita escursione termica. Si passa dai 10-11°C al mattino per arrivare a 22-23°C nelle ore centrali.

Andiamo diretti a Tindaya Plain per aumentare le possibilità di vedere due delle specie più interessanti di Fuerteventura.
La piana è impressionante: una vasta distesa di terra vulcanica e sabbia con arbusti sparsi e tracce di strade sterrate che apparentemente non portano a niente.
Capiamo che è la zona giusta perché ci sono dei cartelli chi invitano le persone a non scendere dalla macchina per non spaventare gli animali.


Un po’ più avanti rispetto a noi notiamo un’auto ferma, per fortuna nessuno è sceso.
Notiamo un movimento rapido al suolo, un CORRIONE BIONDO (Cursorius cursor) si sposta velocemente in prossimità della nostra macchina.
Abbiamo l’occasione finalmente di vederlo molto bene e di fotografarlo.
Ce ne sono almeno 5 o 6: un incontro davvero spettacolare!


Poco dopo eccola, l’UBARA (Chlamydotis undulata)!
Non è certo un piccolo animale, ma è estremamente mimetico e rimaneva nascosta da una bassa vegetazione.
Il tempo si ferma.
Restiamo in silenzio all’interno della vettura a goderci lo spettacolo.
 


Quando il sole si fa più alto e il caldo aumenta, gli uccelli sembrano sparire e decidiamo di andare a vedere le scogliere di fronte a noi.
 


Ci sono dei ruderi e sopra di essi avvistiamo un bel TROMBETTIERE.
Nella piana sono presenti anche dei CORVI IMPERIALI.


Presenti anche qui le PISPOLE DI BERTHELOT e su un cespuglio notiamo un’AVERLA MAGGIORE.
In effetti la strada porta fino a una strana abitazione…il wc si trova all’aperto…vista mare, protetto da una paratia solo lato isola!
In effetti il panorama è stupendo, non ci sono altre abitazioni…un gabinetto all’aperto ci può anche stare…
 


Proseguiamo il viaggio e decidiamo di percorrere una sterrata che da Tindaya porta a Oliva Fens.
Anche qui il paesaggio non scherza, sabbia compatta erosa dagli agenti atmosferici fino a formare dei mini canyons, altezza uomo, che percorriamo notando stratificazioni e giochi di luce.

 


Arriviamo a La Oliva, che deve il suo nome alla presenza di olivi silvestri nel suo territorio.
C’è una chiesa del 1711 davvero graziosa, bianca, con una torre costruita con pietre nere di origine lavica che crea un piacevole contrasto.
In questo municipio, Corralejo, si trovano due parchi naturali, il Parco Naturale di Corralejo, con le incredibili dune, e il parco naturale dell’isola di Lobos.
Non abbiamo in programma di andare sull’isoletta, ma sicuramente nei prossimi giorni visiteremo il parco delle dune.
Dietro il municipio di Oliva, chiamato la Casa de los Coroneles, Casa dei Colonelli, in quanto residenza per 150 anni dei governatori militari di Fuerteventura, un’apparente piramide svetta imponente, è la montagna del Fronton.


Mentre torniamo verso la nostra “base” prendiamo un assaggio del Parco delle Dune, la parte sud, ormai in ombra.
È uno dei posti più turistici di Fuerteventura, anche se a febbraio fortunatamente ci sono poche persone.
 

Vediamo delle meravigliose piantine che crescono sulla sabbia…sapremo domani cosa guardare e cosa cercare su queste grandi dune di sabbia intervallate da qualche roccia vulcanica.
 

Video

19 febbraio

da Castillo Beach a Tindaya

20 febbraio 2019

ITINERARIO 5

 

Da Castillo Beach Bungalows al Faro di El Toston, Vulcani di Layares, Parco Naturale di Corralejo.
 



Appagati dagli avvistamenti dei giorni precedenti, ci dedichiamo oggi a un’esplorazione più turistica di Fuerteventura, mettendo sempre come priorità la natura.
Ripercorriamo la strada interna che passa da Oliva per giungere al Faro di El Toston, all’estremità nord occidentale dell’isola.
Prima di arrivare al Faro notiamo a presenza di una piccola baia di sabbia bianca protetta da rocce vulcaniche, al cui interno l’acqua, cristallina, rimane calma.
Ci sono alcune persone che fanno il bagno e prendono il sole.
 


L’oceano in realtà spumeggia intorno al faro, si insinua tra le rocce vulcaniche e fa correre avanti e indietro alcuni limicoli in cerca di cibo.
È qui che vediamo il nostro primo CHIURLO PICCOLO (Numenius phaeopus), presenti i GABBIANI REALI ATLANTICI (Larus michahellis atlantis).
 

Chiurlo piccolo
 

Fratino


Il faro, finito di costruire nel 1897, era alto solo 6,5 metri, poco luminoso e poco utile, passa quasi inosservato ormai.
Quello che svetta fino a 37 metri è molto più recente, risalendo al 1985, ed è alimentato dal 1986 ad energia solare.
 



Decidiamo di andare prima al Parco di Corralejo, sulle dune e poi dai vulcani.
Siamo abituati a vedere terra rossa, bruna, nera, e ora ci troviamo di fronte a un paesaggio completamente diverso!
Sembra il deserto del Sahara in miniatura, dune di sabbia fine, modellate dal vento, calette meravigliose incastonate tra rocce vulcaniche.
 


Apparentemente priva di vita, la duna, mostra i sui gioielli.
Piccole piante che si sono adattate a vivere sulla sabbia, come la Frankenia capitata, piccola pianta prostrata dai piccoli e delicati fiori rosa, la Cyperus capitatus, o il bellissimo Limonium papillatum che produce grappoli di fiori lilla adagiati sulla sabbia.

Frankenia capitata - Cyperus capitatus - Limonium papillatum


Inevitabile giocare un po’ sulle dune…l’effetto sabbia ci fa tornare bambini per un attimo.
Merita la visita anche per chi viene sull’isola solo a fare birdwatching!


Risaliamo in auto per andare a vedere i vulcani di Layares, ma ci accorgiamo che dal soffitto pende, a testa in giù, un ospite…è una mantide religiosa, chiamata Mantide del fiore del diavolo (Blepharopsis mendica), un subadulto, a cui ridiamo la libertà.


Lasciamo le dune per andare a vedere un altro paesaggio unico, quello dei vulcani.
Impressionante il paesaggio, costellato di coni, in alcuni si può entrare, di altri raggiungiamo la sommità.
Questi vulcani hanno 50.000 anni, hanno allungato e avvicinato Fuerteventura a Lanzarote e la piccola isola di Lobos ha la stessa origine.
Il più impressionante è il Calderon Hondo, raggiungibile in una quarantina di minuti a piedi.
Arrivati in cima si può ammirare l’antico calderone.  


Video

20 febbraio

Castillo Beach - faro El Toston - dune di Corralejo - vulcani Layares

21 febbraio 2019

ITINERARIO 6

 

Oggi decidiamo di tornare sia Tindaya Plain che a Betancuria.


Nella piana di Tindaya incontriamo nuovamente l’UBARA e il CORRIONE BIONDO.
Sono specie che da noi non vediamo, per cui tornare qui ne vale sicuramente la pena…anche per il paesaggio desolato e affascinante allo stesso tempo.
A Betancuria invece rimaniamo delusi, ci sono alcuni pullman di turisti che affollano il piccolo paese.
Decidiamo questa volta di percorrere per intero il sentiero a Vega de Rio Palmas che porta fino a alla diga.
Il Rio Palmas raccoglie la scarsa acqua piovana che scende dai monti circostanti.
Il sottosuolo qui è particolarmente ricco di acqua e c’è una vegetazione arborea autoctona che non si trova in altre parti dell’isola.


Ritroviamo la Palma delle Canarie (Phoenix canariensis), la Tamerici delle Canarie (Tamarix canariensis), l’Euforbia del re Juba (Euphorbia regis-Jubae), l’Asterisco di seta (Asteriscus sericeus).
 

Limonium lobatum - Acacia cyanopyilla - Ricinus communis

Dove scorre acqua, anche se poca, troviamo delle libellule, come la libellula rossa Crocothemis erythraea, la Orthetrum chrysostigma e le farfalle monarca.


Ci troviamo all’interno di un Parco Rurale, un Parco che è stato dichiarato anche Zona di Protezione Speciale per gli uccelli.
E qui rivediamo le TORTORE DELLE PALME (Streptopelia senegalensis) ma anche la TORTORA SELVATICA (Streptopelia turtur).

Tortora delle palme

Video

21 febbraio

da Castillo Beach a Vega de Rio Palmas

22 febbraio 2019

ITINERARIO 7

 

Giorno della partenza
Abbiamo solo la mattina a disposizione.
Andiamo subito a Tiscamanita per cercare di vedere il canarino, ma stavolta non lo sentiamo neppure cantare.

 


Ci rechiamo allora a Salinas del Carmen e alla foce di un piccolo rio del Barranco della Torre Sud.
Qui oltre a qualche fratino, gabbiano reale atlantico, chiurlo piccolo, sterpazzole di Sardegna, saltimpali delle Canarie, ci concentriamo sulle pozze di marea.
A volte all’interno di piccole pozze si scopre un mondo.


E così è.
Ci sono movimenti rapidi tra le fessure delle rocce…ci fermiamo e aspettiamo.
Ecco spuntare dei bellissimi GRANCHI (Grapsus adscensionis), apparentemente neri, ma una volta visti da vicino, mostrano una livrea variopinta.


Ci sono altri crostacei, come il gamberetto Palaemon elegans, il paguro Clibanarius erythropus.

Palaemon elegans


Notiamo anche dei piccoli pesci, molto belli come Mauligobius maderensis e il Parablennius parvicornis.



Attaccate alle rocce appena sotto la superficie della poca acqua di pozza, osserviamo degli anemoni che assomigliano ai nostri pomodori di mare, l’Anemonia melanaster.

Actinia fragacea - Anemonia melanaster 

Alga - Actinia fragacea


E’ una splendida giornata di sole, lasciare Fuorteventura ci rattrista, ci godiamo ancora il paesaggio mangiando un’enorme tortilla e sorseggiando una birra fresca…alla prossima isola!