Il giorno successivo siamo di nuovo in partenza, direzione Selfoss, una cittadina che per gli standard islandesi sembra New York.
Anche in questa tappa poche osservazioni, ma tanti tanti Fulmari, che fanno di questa parte d’Islanda il loro habitat preferito.
Fulmari
Visitiamo tra l’altro le scogliere di Dyrhólaey, dove nidificano anche altri uccelli marini, ma ovviamente non è stagione.
Scendiamo inoltre sulla famosa spiaggia di Reynisfjara; il mare mosso non scoraggia i soliti Edredoni, che surfano in tutta tranquillità…
Le migliori osservazioni le faccio proprio a Selfoss.
Nel giardino della casa che abbiamo preso in affitto, numerosi Organetti (Acanthis flammea) si inseguono tra le betulle ormai gialle.
Organetto
Una specie che in Islanda leggo essere comune nelle cittadine e nelle rare zone alberate dell’isola, e che temevo di non riuscire a vedere dato che ormai siamo quasi agli sgoccioli.
Oltre ai simpatici fringillidi, nell’impetuoso fiume Ölfusá vedo anche una solitaria Moretta arlecchino, che come gli Edredoni del giorno precedente è perfettamente a suo agio tra le rapide correnti di cui qualsiasi altro essere sarebbe in balia.
Inutile dire poi che, sui sorbi che decorano i viali cittadini, banchettano vari Tordi sassello.
Tordo sassello
Vicino a Selfoss è anche presente un’importante riserva naturale, Flòi, che visitata nel periodo giusto mi dicono regalare grandi avvistamenti.