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Piccola storia di una Raganella mediterranea al Biancone Day 2009 | Una Raganella al Biancone day | Liguriabirding

Una Raganella al Biancone day



Una Raganella mediterranea al Biancone Day 2009

di Gabriella Motta

 

Raganella mediterranea (foto G.Motta)

Tanto per cominciare non sono una raganella qualsiasi.
Gli umani mi hanno chiamata Hyla meridionalis, ma visto che il nome scientifico non piace a tutti, mi hanno anche dato un nome “volgare”, da “vulgo” naturalmente, perché di dispregiativo non ha nulla: Raganella mediterranea

La mia forza? Il mimetismo: sono verde, un verde molto bello, e, modestia a parte, devo dire che sono una ranina graziosa, ma timida...e se posso evitare di farmi vedere...soprattutto da chi mi vuole mangiare...
Ma passiamo al dunque...vi chiederete cosa c’entro io con la migrazione dei rapaci, e soprattutto cosa ci facevo io oggi su al Curlo, nascosta bene tra le verdi foglie dei rovi (verdi per modo di dire...il mio si che è un bel verde..).
E poi perché mi trovavo nell’area picnic, così lontana dall’acqua.
Avrei fatto volentieri a meno di scrivere e giustificare...se voi, umani curiosi, non mi aveste scovata.

Oggi eravate in tanti, tutti attrezzati con cannocchiali sostenuti da grossi tubi in metallo...scivolosi per me...forse...ma come avrei voluto provare l’ebbrezza di arrampicarmici sopra...se non fosse per questa timidezza...
Tutti con grandi occhi sporgenti a guardare il cielo e a seguire quegli enormi uccelli che passano senza sosta proprio qui sopra.
Mi veniva da sorridere a vedervi così, armati di tutto punto, a spiare ogni singolo angolo di cielo e a contare e a gridare: “10 BIANCONI!! e quella? Un’AQUILA!!” “ ma non e’ la reale!!!”
Grazie tante!! Me ne ero accorta anch’io!! Con quelle ali ampie...
”ANATRAIA MAGGIORE!!” Ed ecco che gli occhi sporgenti puntano tutti nella stessa direzione per vedere quel punto scuro in cielo che plana verso est.
Mi viene da ridere...io..perfettamente mimetizzata a pochi passi da voi...e voi a fissare punti in cielo sfuggenti come stelle cadenti...
Stelle cadenti...primavera....un timido sole che intiepidisce l’aria... la natura che si risveglia....noooo!!!! Non ho resistito!!! Ho cantato!!! Porca miseria!!
E’ anche vero che voi altro che cantare...emettete una quantità di versi incredibile!
E mi sembra anche di notare delle differenze dialettali...chissà da dove venite...
Spero che comunque nella confusione nessuno mi abbia sentito...

E invece ecco che un occhisporgenti improvvisamente si immobilizza, smette di guardare il cielo e punta lo sguardo verso di me, io mi ranicchio (il termine non e’ stato inventato così per caso...), e mi immobilizzo.
Ma niente da fare! 
Quanto siete curiosi! E finchè non mi trovate non vi date pace!
Poi uno di voi si gira verso gli altri e dice sottovoce: “una raganella!”
Pensava che non lo sentissi!!!
Provo a dirgli di guardare su che ci sono altri di quegli uccelli che passano, ma niente, non riusciamo a capirci, anzi altri di voi mi sentono e vi avvicinate.
Noto che non tutti avete gli occhi sporgenti, o almeno non tutti avete due occhi sporgenti.
Alcuni di voi ne hanno uno, mobile, che lo avvicinano al mio muso...ma mi vedranno davvero?
Io sto immobile...non si sa mai...
Questi occhi emettono dei versi strani, dei click....
Poi qualcuno grida “un’ALBANELLA REALE!” e voi, umani curiosi spostate la vostra attenzione su quel rapace. 
Vi sento, cosa credete...vi sento quando vi chiedete cosa ci faccio li, perché mi trovo lontana dall’acqua...e mi accorgo però di piacervi... quanti complimenti che ricevo..”ma com’è carina, piccolina, graziosa...”, lo so, lo so!!!

Sapeste....anch’io avevo voglia di godermi lo spettacolo della migrazione, a volte li invidio un po’ gli uccelli, loro possono viaggiare, cambiare continente, vedere posti nuovi, ma quando ho parlato dei miei desideri alla raganella anziana, la saggia del mio gruppo, lei mi ha raccontato che loro non vanno in vacanza, che il viaggio è lungo, faticoso, pieno di insidie, che quel viaggio lo affrontano per sopravvivere e che, nella poesia di una danza in cielo, nella storia di un battito di ali, si cela la lotta per la vita.
Mi ha detto anche di diffidare degli umani, se sapesse il guaio che ho combinato oggi...ma mi è andata bene perché questi umani dagli strani occhi, sono qui per ammirare il volo dei rapaci, per aiutarli nei loro lunghi viaggi e per farli conoscere a tutti, anzi per farci conoscere a tutti, per fortuna gli umani che ho incontrato oggi ci amano e ci aiutano, sono la nostra voce..bè...pericolo scampato...e grazie... e soprattutto... se sono venuta bene in foto...stampatemene una che la mando a casa!!!