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viaggio in Spagna 2015 - Andalusia - Parco Nazionale Coto Donana | Spagna 2015 - Andalusia | Liguriabirding

Spagna 2015 - Andalusia

 


Spagna 15 -16 giugno 2015

 

Un viaggio in Andalusia
Parco Nazionale Coto Donana

 di
Corrado de Francesco e Clementina Musso 



foto di Corrado de Francesco e Clementina Musso 
grafica di Ennio Critelli

 



 

 

Il  parco si trova in Andalusia tra la provincia di Siviglia e quella di Huelva, copre 543km quadrati di cui ben 135 di area protetta, contiene una grande varietà di ecosistemi e di specie animali, sia uccelli che mammiferi.
Avendo programmato una vacanza a cavallo tra Spagna e Portogallo, non potevamo assolutamente saltare questo importante e fantastico parco.

Dopo un volo turbolento fino a Siviglia,  e un attesa infinita per ritirare la macchina a noleggio, inizia la nostra scoperta a questo territorio selvaggio e ricco di vita...

 

 

 


Il paese scelto come base è stato El Rocìo, alle porte dello sconfinato parco.
El Rocìo si presenta, la sera dell’arrivo, deserto e ovattato, la mancanza totale di asfalto crea un atmosfera simile ai paesi innevati della nostra montagna.
I pochi rumori sono filtrati dalla sabbia onnipresente, sembra di essere tornati indietro nel tempo di 100 anni e ritrovarsi nella spagna del ‘900, una sensazione strabiliante e unica.
Unica come l’accoglienza riservataci dall’ Hotel Rurale del Rocìo: chiavi sotto lo zerbino e tutto l’hotel, ricavato e rinnovato da una antico podere, a nostra disposizione per 3 giorni (eravamo gli unici ospiti).
 

 


Primo giorno
 

 

 

 

 

La mattina, soleggiata e limpida, ci permette di vagare per il paese ed avere il primo contatto con la vita paesana; colazione nel bar della piazza mentre cavalli e carrozze passano lente, dirette verso la loro giornata di lavoro.
Poi la laguna antistante le case, una meraviglia e un’esplosione di colori ed animali: siamo assolutamente esterrefatti ed estasiati, siamo in paradiso!!

 



Costeggiando lo specchio d’acqua vediamo centinaia di FENICOTTERI ROSA, SPATOLE, CAVALIERI D’ITALIA, SGARZE CIUFFETTO, AIRONI CENERINI, GARZETTE, AIRONI GUARDABUOI, MIGRATTAI, PITTIME REALI e, in cielo, CICOGNE, NIBBI BRUNI, PASSERI, STORNI, CAPPELLACCE e chissà quant’altro ancora che non siamo riusciti ad identificare, senza contare cavalli e bovini allo stato semibrado.
La mattina è volata, come rapita da un fantastico sogno.

 

 


Mignattaio

 


Cicogne bianche

 


Nibbio bruno

 


Il pomeriggio decidiamo di entrare in una parte del parco chiamata Laguna della Rocina a pochi chilometri dal paese.
La zona è visitabile, ovviamente, solo a piedi, con un percorso di circa 4 km che si svolge parte lungo la laguna formata dal fiume omonimo e parte nella parte interna, ricca di boschi e canneti.
Poche qui le specie avvistate, solo SPATOLE, MIGNATTAI, AIRONI CENERINI, CICOGNE e altri uccelli come la GAZZA ALIAZZURRE, AVERLA CAPIROSSA, VERZELLINI, VERDONI, GRUCCIONI, PIGLIAMOSCHE.
Clementina, fortunatissima, vede e fotografa la rara MANGUSTA EGIZIANA!

 

 


Mangusta egiziana


La giornata finisce con uno splendido tramonto sulla laguna e una cena (affogata nel vino bianco) seguita da una passeggiata nelle strade sabbiose e silenti del paese, al di fuori del tempo.

 

 


Santuario della Vergine del Rocìo

 

 


Secondo giorno
 

 

 

 

 

Abbiamo prenotato, tramite l’albergo, una gita mattutina in fuoristrada, nella zona nord del Parco e, per il pomeriggio, una visita della parte sud, a bordo di un camion fuoristrada.
Le due zone sono strettamente sorvegliate e l’ingresso è possibile solo con le guide.
La ragazza a bordo della Land Rover arriva puntuale, alle 08.00, davanti all’albergo per caricarci e portarci, finalmente, alla scoperta della parte “proibita” del parco.

 


Clementina e la guida spagnola Irene


Irene, guida locale nonché autista 4x4, è molto preparata e ci racconta un sacco di cose circa il Parco e la vita degli animali.
Mentre ci addentriamo nel folto della boscaglia iniziamo a vedere i primi abitanti: CONIGLIO SELVATICO, PERNICE ROSSA, GAZZA ALIAZZURRE, MAGNANINA, OCCHIOCOTTO, CAPPELLACCIA, CERVO, CANNARECCIONE, BECCAMOSCHINO, FOLAGA, GALLINELLA D’ACQUA e le immancabili CICOGNE.
Molti i rapaci avvistati: i soliti NIBBI BRUNI e diverse POIANE appollaiate su piloni e alberi secchi.
Il punto di arrivo mattutino è stato il Centro visite Jose Antonio Valverde, dove, in un ambiente palustre, ci siamo trovati in mezzo a una miriade di AIRONI GUARDABUOI, ROSSI e CENERINi, GARZETTE, SGARZE CIUFFETTO, NITTICORE e MIGNATTAI.

 

 


Nibbio bruno

 


Nitticora

 


Mignattaio

 


Cicogna bianca

 

Potete immaginare la nostra eccitazione nel trovarsi in mezzo a tanti esemplari che, senza soluzione di continuità, svolazzavano indisturbati sopra nostre teste: non sapevamo da che parte guardare...e comunque ogni parte andava bene!
Non lo sapevamo, ma le sorprese non erano ancora finite: durante il tragitto di ritorno, intere mandrie di CAVALLI SELVATICI galoppavano felici nelle vaste pianure!
La guida ci spiega che queste mandrie sono lasciate a loro stesse, senza nessun intervento umano: nascono, crescono e si moltiplicano in maniera assolutamente naturale e il loro numero tende ad aumentare regolarmente.
Ma la vera sorpresa è stato uno gruppo di GRIFONI, una dozzina, avvistati a terra e poi levatisi in volo per allontanarsi da noi.
Grandioso vederli correre ad uno ad uno per levarsi in volo, con grazia inaspettata considerata la loro non indifferente mole, e volteggiare poi, sospinti dalle correnti ascensionali, verso il blu profondo e limpido del cielo spagnolo.

 

 


Grifone


Vorremmo che la visita non finisse mai, per continuare a vagare ancora, per ore e ore, nel rumoroso silenzio della Natura ma...non è possibile e Irene ci riporta a El Rocìo.
Qui il caldo è soffocante ed il sole brucia la pelle.
Il paese bianco e candido riflette la luce implacabile del sole, che ci abbaglia e ci stordisce: è l’ora di farci una bella birra ed un pieno di calorie (un panino dovrebbe essere sufficiente) per il prossimo impegno pomeridiano.

Dopo l’ora abbondante di relax ci spostiamo verso l’altro punto di visita del parco, El Acebuche,  verso il mare, per la seconda visita.
Non abbiamo il tempo necessario per la visita all’interno del centro, ed è sicuramente un peccato.
La mezz’ora di attesa del mezzo 4x4 lo trascorriamo ad osservare le innumerevoli GAZZE ALIAZZURRE che svolazzano nella zona antistante il parco in cerca di eventuali scarti alimentari lasciati dai turisti.

 


Gazza alizzurre iberica


Il grosso, inarrestabile Mercedes verde del  parco carica i 17 (!) passeggeri e …. non riesce a partire.
Scopriremo solo dopo il fatidico destino !
 


Dopo svariati tentativi finalmente si parte !

 


Dopo un breve spostamento su asfalto entriamo dentro il Parco.
Per i primi chilometri costeggiamo il mare su una spiaggia infinita e deserta, poi il pesante mezzo cambia direzione e si infila dritto dritto in mezzo ad enormi dune di sabbia finissima.
Prima solo esili fili di erba, poi, pian piano, il verde aumenta, qualche pino poi interi boschi, tanto fitti da fermare il moto delle dune e fare da barriera a difesa del bush e della vita in esso contenuta.
 

 


cavalcando le dune...


Iniziamo a vedere CERVI, CERVI ROSSI  (con le loro corna dalla forma particolare) e CINGHIALI:  le praterie brulicano di animali selvatici e noi, dall’alto, possiamo godere della vista impagabile!

 


Cerva

 


Daini


La gita continua entrando nel folto della foresta e qui, anche se in maniera sfuggevole, abbiamo il piacere di vedere, grazie alle indicazioni della guida, molto attenta ed esperta, l’AQUILA IMPERIALE SPAGNOLA, l’AQUILA MINORE ed un BIANCONE (non comune in quell’area). Grande Jose !!

 


Aquila imperiale spagnola

 


Aquila minore


Ed ecco un altro segno del destino…
Durante una breve sosta, per rimettere al loro posto le ossa disordinatesi durante il percorso in fuoristrada, José, con disappunto, si ferma sbigottito davanti ad una delle enormi ruote del Mercedes … bucata !
Avete idea di quanto sia grossa e pesante?
Jose lo sa !
Diamo tutti una mano allo sventurato e, in una mezzora, la ruota è cambiata.
Tirare giu quella sana non è stato faticoso, praticamente è caduta a terra da sola, ma rimettere al suo posto quella bucata.. beh tutta un’altra storia...tant’é che è viene abbandonata sulla sabbia, in attesa dei mezzi di soccorso.

Sono già quattro ore che vaghiamo nel nulla affollato, ma la giornata non è ancora finita: ci aspettano ancora 18 km di spiaggia deserta, che scopriremo poi particolarmente ricca di vita.
Correndo verso il tramonto, con i suoi riflessi ed i suoi colori, ci imbattiamo in BECCAPESCI, BECCACCE DI MARE, GABBIANI.

 


Beccacce di mare e Gabbiani reali
 

Ad un certo punto José fa una manovra azzardata e torna indietro dicendo cose ad alta voce a noi incomprensibili, fino a che, fermato il camion, ci fa notare un FRATINO che, preoccupato, inseguiva senza successo, il suo piccolo (ma veramente piccolissimo) pulletto! 

In aria volteggiava un NIBBIO BRUNO e stare scoperto nella spiaggia non era certo il modo migliore per evitare di essere il prossimo pranzo di questo terribile rapace !!
Lui non lo sapeva ma mamma Fratina certamente si.

Il piccolo fratino la scampa, ma il nostro destino si compie, con tutta la sua infinita crudeltà: l’inarrestabile Verdolone 4x4 si ammutolisce, sbuffa, sobbalza e si ferma esanime a pochi metri dalle onde !
Subito pensiamo ad uno scherzo del simpatico Josè, ma quando lo vediamo chiamare alla radio, preoccupato, il Parco capiamo che il guasto al mezzo non é una finzione! 
Il caldo opprimente del pomeriggio stava lasciando posto al gelido vento dell’Atlantico e la marea stava salendo, inesorabile...
Certo che finire la giornata con 18 km di scarpinata non sarebbe stata la cosa migliore, soprattutto per la coppietta di inglesi non proprio tonici (150 anni stimati in due) e per la signora spagnola anzianotta, in sovrappeso evidente.
Dopo pochi minuti di colloquio intenso e frenetico, durante il quale nulla si è inteso, Josè ci tranquillizza.. entro poco un altro mezzo sarebbe arrivato a portarci in salvo.

 


verso la...salvezza

Il sole ormai sta andando a nascondersi nel mare, e con lui anche noi ci avviamo a nasconderci nei ricordi della nostra pienissima giornata, gli occhi e la mente pieni di tante cose meravigliose, una giornata intensa come mai!
 

 


Solo un rammarico … niente Lince !
 

 


 

 


Check List
 
Avifauna Altro

 

  1. Airone bianco maggiore
  2. Airone cenerino
  3. Airone guardabuoi
  4. Airone rosso
  5. Aquila imperiale spagnola
  6. Aquila minore
  7. Averla capirossa
  8. Balestruccio
  9. Beccaccia di mare
  10. Beccamoschino
  11. Beccapesci
  12. Biancone
  13. Cannareccione
  14. Cappellaccia
  15. Cavaliere d’Italia
  16. Cicogna
  17. Colombaccio
  18. Cormorano
  19. Fagiano
  20. Fenicottero rosa
  21. Folaga
  22. Fratino
  23. Gabbiano comune
  24. Gabbiano reale
  25. Gallinella d’acqua
  26. Garzetta
  27. Gazza
  28. Gazza ali azzurre
  29. Germano reale
  30. Grifone
  31. Magnanina
  32. Mignattaio
  33. Nibbio bruno
  34. Nitticora
  35. Occhiocotto
  36. Passera europea
  37. Pernice
  38. Pispola
  39. Pittima reale
  40. Poiana
  41. Rigogolo
  42. Rondine comune
  43. Rondine Rossiccia
  44. Rondone
  45. Rondone maggiore
  46. Rondone pallido
  47. Sgarza ciuffetto
  48. Spatola
  49. Storno
  50. Tuffetto
  51. Upupa
  52. Usignolo
  53. Verzellino

 

  1. Cervo
  2. Cervo rosso
  3. Daino
  4. Cinghiale
  5. Coniglio selvatico
  6. Mangusta egiziana
  7. Lucertola iberica