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Svezia - birdwatching sull´isola di Öland | Svezia 2012 | Liguriabirding

Svezia 2012

 

 

 

 

 

SVEZIA

6-9 AGOSTO 2012

 
 

OLAND L’ISOLA DEI CIELI

 

 

Un viaggio di
Maria Grazia Carpi, Giovanni Natale, Niccolò e Piero Alberti, Gabriella Motta

 

 


testo di Gabriella Motta
foto di Gabriella Motta, Niccolò e Piero Alberti
grafica di Ennio Critelli

 

 

 

 

 

  

 

 

 Oland è una stretta e lunga isola della Svezia, situata nel Mar Baltico, piatta, ma tutt’altro che monotona.
Grazie ai suoi mille cieli, ogni giorno il paesaggio muta.
C’è il cielo del sole, rosato poco prima dell’alba, quando appena si intuisce dove farà capolino la nostra stella madre, luminoso e caldo nelle ore centrali del lungo giorno nordico, infuocato al tramonto, quando cede il passo al cielo delle stelle.
E a notte fonda, in estate, tra costellazioni e via lattea, il cielo delle stelle improvvisa effimeri fuochi, attimi di luce, passaggi evanescenti di piccoli corpi celesti a cui affidiamo desideri e speranze.
Ma c’è anche il cielo dei venti, prepotente e freddo, che spesso si insinua nel cielo del sole, cacciando via il tepore e portando lontano suoni e pensieri.
Un altro cielo si può trovare d’estate a Oland, quello imprevedibile ed impetuoso dei temporali, carico di nubi plumbee che, rabbiose, scaricano il loro bene più prezioso sulle fertili pianure.

 

 

 

Non appena sfogato, il cielo dei temporali lascia che il cielo degli arcobaleni si mostri con magie di colori ed archi perfetti.

 

 

 

Ma a noi, il cielo che ha colpito di più è quello degli uccelli, dei voli lenti e maestosi delle aquile di mare, delle coreografiche ed infinite file di anatre migranti.
E’ quello delle vocianti gru, degli stormi sincronizzati dei piovanelli, delle geometriche formazioni delle oche e delle acrobatiche evoluzioni delle rondini di mare.

 

 

 Oche selvatiche
 

 Piovanelli pancianera
 

 Piovanelli pancianera

 

I cieli di Oland, cornici mutanti tra paesaggi millenari, regalano attimi capaci di annullare tempo e distanze.

 

 


 

Agosto non è certo il mese migliore per programmare un viaggio di birdwatching, ma le ferie dettano legge e bisogna adattarsi e trovare luoghi dove si riesca a praticare la nostra passione.
Giovanni Natale e Maria Grazia Carpi suggeriscono un’isola della Svezia: Oland.
E’ ancora presto per assistere all’imponente migrazione postnuziale, ma forse, se siamo fortunati, potremmo avere un piccolo assaggio di quello che avviene su quest’isola, orientata N-S, anche ad agosto appena iniziato. Giovanni e Maria Grazia sono già stati diverse volte sull’isola sempre in estate e ci garantiscono che non sono mai rimasti delusi. Niccolò e Piero Alberti si uniscono al gruppo e partiamo in auto verso le lontane terre del nord Europa.
Il viaggio è lunghissimo, ma Oland comunque non è facile da raggiungere neppure con i voli aerei: da Copenaghen fino a Oland sono necessarie altre 5 ore di automobile. La si raggiunge dalla città di Kalmar tramite il ponte di Öland, inaugurato nel 1972.
L’isola per come è orientata offre possibilità di fare birdwatching sempre con il sole alle spalle: al mattino ci si porta sul lato occidentale per poi “migrare” ad est nel pomeriggio.
La parte dell’isola più idonea per l’osservazione degli uccelli è quella meridionale, più selvaggia e meno antropizzata. Il nord è caratterizzato da lunghe spiagge bianche, molto frequentate dai bagnanti durante il periodo estivo. Nonostante la costa sia la parte più rappresentativa dell’isola, l’interno, caratterizzato da zone palustri, tundra, boschi di latifoglie, campi coltivati a cereali, offre la possibilità a molte specie di uccelli di trovare un’idonea area di nidificazione e di sosta.
In questa check list le specie viste ad Oland risultano essere ben 417, dato interessante se si pensa che la superficie dell’isola è pari a 1.342 km2.
Giovanni e Maria Grazia decidono di prenotare delle stanze a Gronhogen (1), nel Lundagarden B&B (vedi), una splendida casetta di legno gestita da una gentile ed accogliente famiglia.

 

 

 

La colazione, abbondante e buona, ci ha permesso di “saltare” il pasto… al posto del pranzo all’italiana, visitavamo regolarmente il caffè di Amanda (vedi) a Kastlosa, famoso in tutta l’isola per i dolci, davvero buoni e generosi, preparati da Amanda e dalla sua famiglia.

 


Come ben rappresentato nel film “Un anno da leoni”, anche noi speravamo nell’arrivo di una perturbazione…ed in effetti, le giornate migliori dal punto di vista ornitologico, sono state quelle più “impegnative” dal punto di vista climatico…

Giovanni, profondo conoscitore dell’isola, ci porta nei posti più interessanti per il birdwatching, ed in effetti, oltre a noi, i siti visitati risultano essere meta di numerosi “pellegrini” armati di cannocchiali, binocoli e guide per il riconoscimento degli uccelli.

 

 

 

Uno degli hot spot dell’isola è senza dubbio la baia di Bejershamns (2), un’estesa area costiera, ricca di paudi e baie minori, provvista di due torri di avvistamento e di camminamenti di legno nei punti soggetti ad allagamenti. Siamo tornati alla baia più volte, ed ogni volta ci ha riservato qualche sorpresa.
La prima volta abbiamo assistito al volo “rapace” di due bellissimi LABBI in morfismo chiaro, la seconda volta, in mezzo a centinaia di limicoli, tra cui PIOVANELLI PANCIANERA, PIOVANELLI MAGGIORI, CORRIERI GROSSI, GAMBECCHI, GAMBECCHI NANI, PITTIME MINORI, COMBATTENTI, PIRO PIRO BOSCHERECCI, PIRO PIRO PICCOLI, BECCACCINI, e altri ancora, vediamo due FALAROPI BECCOSOTTILE.
La terza volta è il momento di uno splendido FALCO PESCATORE. Il tutto contornato dalla presenza di OCHE SELVATICHE, FACCIABIANCA e del CANADA e di centinaia di anatre in eclisse.

 

 Oche selvatiche, facciabianca, del Canada

 

 Labbo

 

 Combattente, Piovanello e Piovanello pancianera

 

 Pittima minore

 

 Gambecchio

 

 Oche selvatiche

 

 Falco pescatore

 

 Falaropo beccosottile

 

Sempre lungo la costa ovest più a sud, Giovanni ci porta in una baia più piccola, ma non meno interessante: Västerstad (3).
E’ incredibile quanti birders circolino nel sud di Oland, avere un cannocchiale in spalla, qui, sembra essere la cosa più naturale al mondo!
Anche in questa baia si radunano centinaia di limicoli. Un danese ci comunica che ha visto in mezzo a un brulichio di PIOVANELLI PANCIANERA e CORRIERI GROSSI, un GAMBECCHIO FRULLINO.
La ricerca non è facile, c’è una quantità di limicolini in movimento continuo da rendere difficoltoso lo scouting. Alla fine riusciamo ad individuarlo, è un bell’adulto! Poco più distante un VOLTAPIETRE in abito perfetto si butta in mezzo alla mischia...quello si che è impossibile da perdere! Centinaia di oche e anatre improvvisamente partono dall’acqua riempiendo il cielo d’ali e di starnazzi. Responsabili di tutto ciò due AQUILE DI MARE, un giovane e un adulto, che si limitano placidamente a sorvolare il territorio per poi atterrare su uno scoglio affiorante in mezzo alla baia. Non appena l’adulto decide di ripartire, ecco che oche e anatre ripartono chiassose per atterrare un pò più al largo. L’AQUILA DI MARE viene immediatamente mobbata da due coraggiose VOLPOCHE, pronte a difendere i propri piccoli.

 

 

 Aquila di mare

 

 Aquila di mare - Volpoche

 

A proposito dello scoglio delle aquile...si trova piuttosto lontano rispetto alla linea costiera, ma deve essere una zona di secca, dove affiorano altri scogli...occupati non da aquile ma da FOCHE!
Un pomeriggio, ”migrando” lungo la costa est, ci siamo imbattuti in una delle miriadi di piccole aree protette dell’isola: Gorans Damme (4). Qui notiamo due albanelle in volo, molto molto chiare...sono due splendidi maschi di ALBANELLA PALLIDA. Uno dei due si posa a terra per poi rialzarsi, perlustrare l’area ed atterrare di nuovo in mezzo alla vegetazione retrodunale.

 

 Albanella pallida

 

Altro sito da visitare nel pomeriggio: Seby Strand (5), zona costiera, dove sostano sempre numerosi, limicoli, anatre e oche, e dove abbiamo avuto la fortuna di vedere un PIOVANELLO PETTORALE. Abbondanti qui gli SMERGHI MAGGIORI e MINORI.

 

 Piovanello pettorale

 

 Smergo minore


Unica nota stravagante, la presenza di una mandria di mucche che ha spinto tutti i birders presenti nel...recinto! Chiarita subito l’invasione pacifica delle mucche: la necessità di assumere sali: mai visto prima vacche bere l’acqua di mare!

 


A Seby Strand perdiamo momentaneamente Giovanni...inquadrando con il cannocchiale un molo, notiamo il maschio latino alle prese con un’avvenente podista svedese...

 

 Bellezza nordica con maschio latino

 

Sull’isola ci sono anche dei tratti boscati che ci permettono di diversificare un pò le nostre osservazioni. I boschi più interessanti dal punto di vista faunistico e più suggestivi sono quelli della tenuta reale tra Norra Lund (6) ed il mare. Querce maestose inframezzate da sottobosco di lamponi, sentieri tappezzati di morbida ed umida erba, apparizioni fugaci di daini, ci riportano a vivere l’atmosfera che si respirava qualche secolo addietro. All’interno del bosco, PIGLIAMOSCHE, BALIE NERE e DAL COLLARE, CODIROSSI, PICCHI MURATORI, VERDI e ROSSI, verseggiano e svolazzano tra le fronde contorte di alberi centenari.

 

 Picchio muratore

 


Daino 

 

Altro tipo di ambiente è l’arbusteto, ben rappresentato ad esempio ad As Lund (7): lasciata l’auto vicino ad un campeggio, si apre un prato dove Giovanni e Maria Grazia hanno avuto la fortuna di vedere negli anni passati il RE DI QUAGLIE. Non riusciamo a vederlo né a sentirlo, ma in compenso, nella zona a vegetazione arbustiva, troviamo l’USIGNOLO MAGGIORE ed il PIGLIAMOSCHE PETTIROSSO. Onnipresenti le AVERLE PICCOLE, ben rappresentate in tutti gli ambienti che visitiamo.

 

 Averla piccola

 

 Codibugnolo

 


Un habitat per noi affascinante è l’Alvaret (8) (dall’antico svedese: area senza boschi), altopiano in pietra calcarea Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, visitato da Linneo, padre della moderna classificazione scientifica, a metà del ’700 (Carl Nilsson Linnaeus - 1707– 1778). Caratterizzato da vegetazione tipica degli ambienti steppici, l’Alvaret diventa luogo di sosta autunnale per centinaia di GRU, che già in agosto iniziano ad arrivare.

 

 Gru

 

All’interno di questa vasta area, si possono trovare dei piccoli specchi d’acqua. In uno di questi avvistiamo una coppia di CIGNI SELVATICI con i piccoli.
In questo vasto ambiente c’è anche la possibilità di avvistare le STARNE, popolazione autoctona e non immessa come da noi per scopi venatori.

 

 Starne

 

Atro posto che merita più visite è la punta sud dell’isola: Oland Sodra Udde (9). Qui c’è un faro a cui si può accedere e Piero decide di salire fino in cima, nonostante il forte vento, riuscendo a godere dall’alto di una splendida vista a 360° dell’isola.

 


 

 

In mezzo ai GABBIANI REALI, osserviamo un adulto di GABBIANO PONTICO, e numerose STERNE COMUNI.

 

 Sterne comuni

 

Sull’isola si trova anche un importante centro ornitologico dove si possono provare decine e decine di cannocchiali e binocoli e cavalletti. Qui, su questo piccolo lembo di terra, trovare un negozio con tutti, ma proprio tutti gli strumenti più nuovi, e manuali sull’identificazione degli uccelli di tutto il mondo, ha davvero dell’incredibile! Il negozio si trova a Stenasa, in corrispondenza della sede del SOF.

 

 

 


 NON SOLO BIRDWATCHING...

 

 

 

 

 

 

La parte meridionale dell’isola, oltre ad essere uno di luoghi più interessanti della Svezia dove fare birdwatching, è ricca di storia: pietre megalitiche preistoriche sorgono lungo la costa occidentale, alternandosi ad antichi mulini a vento interamente costruiti con legno. Si respira l’aria del passato, nel sud dell’isola il tempo pare essersi fermato. Forse i piccoli mulini a vento non macinano più i cereali, ma l’atmosfera che si vive, i ritmi imposti dalla natura, l’aria, la luce, i suoni...forse solo attimi...ma che valgono la pena di essere vissuti!