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Trentino 2005


I viaggi in Italia:

TRENTINO

(2-3-4 giugno 2005)
a cura di Gabriella Motta
foto dell’autrice

 

 

"Pochi luoghi, nella nostra regione, possono eguagliare in bellezza la Valle di Tovel (Tn).
Monumentali vette, fitti boschi, ampie praterie alpine, e un lago verde smeraldo dalle spiagge bianche.
Tanti conoscono la storia del lago, che sino a pochi decenni fa in estate diveniva rosso a causa della fioritura di una particolare alga; pochi invece conoscono i suoi protagonisti alati.
Tra di essi spiccano due piccoli abitanti delle selve, due civettine, talmente speciali che ogni volta l’incontrarle è un’esperienza da tenere con sé tra i ricordi migliori.

Così, questo fine settimana accompagno Paolo, Laura Casali e Gabriella Motta proprio in Valle di Tovel. In precedenza, sempre nelle Dolomiti di Brenta avevamo visto e sentito GALLI FORCELLI, BECCACCE, VENTURONI, MERLI DAL COLLARE e altre specie più comuni.
In Valle di Tovel cerchiamo il PICCHIO NERO e ne vediamo una femmina, poi ci appostiamo ai piedi di un abete su cui spicca un foro, opera sempre del grande Nero.
Mi avvicino, colgo un ramo da terra, gratto dolcemente sulla corteccia.
Un sospiro di meraviglia mi conferma che il piccolo guardiano dell’albero è presente nel suo rifugio. La CIVETTA CAPOGROSSO si affaccia così dal buco e ci osserva ad occhi sgranati, dando il tempo a Paolo e Gabriella, una volta ripresisi dalla sorpresa, di fare foto.
Poi, una volta resasi conto che in fondo il pericolo è costituito solamente da quattro bipedi estasiati, la Civetta rientra nella sua abitazione sparendo dalla vista.

Il giorno prima la grande protagonista era stata la CIVETTA NANA, anzi due! maschio e femmina, il primo attivissimo a rispondere al richiamo e l’altra che all’improvviso piomba su di lui e lo riporta ai suoi doveri.
Chissà, forse deve avergli detto qualcosa come "Cosa fai ancora qui con quel perdigiorno che fischia e i suoi amici, piuttosto vai a prendere del cibo che abbiamo i piccoli da sfamare!

"Due piccoli strigidi, meraviglie tra le meraviglie del mondo alato."

 

Così ha raccontato il nostro amico Mattia Altieri, dopo averci accompagnato per un paio di giorni alla ricerca delle specie montane.
E così Paolo, Laura ed io abbiamo vissuto le sue montagne, e conosciuto i suoi compagni alati.
Ero già stata in questi luoghi a gennaio, per vedere i bellissimi BECCOFRUSONI, ed allora, Maurizio Azzolini, mi portò negli stessi luoghi, coperti di neve e di ghiaccio.
Nel bianco spiccavano i colori accesi dei folletti alati.
La montagna è un ambiente duro, difficile da conquistare, ma serba sorprese spettacolari a chi sa vedere, regala emozioni a chi sa aspettare.
Per non parlare poi dei profumi e dei suoni, che cambiano ad ogni svolta, ad ogni passo.

 

Giovedì 2 giugno

E’ un giovedì mattina quando partiamo da Varese, non un giovedì qualsiasi, ma la Festa della Repubblica. Possiamo finalmente permetterci un ponte, possiamo finalmente andare a fare birdwatching in montagna.
L’unico rischio è rappresentato dal traffico, ma contiamo di ripartire il sabato sera, per evitare le terrificanti code chilometriche di inizio estate.

Arriviamo in tarda mattinata nella Valle di Tovel.
Qui larici, abeti rossi e pini cembri dominano sul resto della vegetazione montana.
Pareti verticali di rocce dolomitiche precipitano da altezze vertiginose fino ai nostri piedi.
Piccoli gioielli sbocciano a bordo strada, come la "scarpetta di Venere", splendida orchidea rara e localizzata, o come il mughetto, che qui forma un sottobosco denso e profumato.

 


scarpetta di Venere e mughetto


Decidiamo di non andare al lago.
Su ci sono molti turisti, ed il rumore dell’acqua che scorre prepotente tra le rocce del torrente, impedisce a Paolo, esperto di canti, di individuare i nostri amici alati.
In lontananza avvertiamo il verso del PICCHIO NERO: proviamo a contattarlo, ma non risponde.
In compenso altri canti ed altri voli ci terranno compagnia fino al nostro incontro con Mattia.
E con Mattia ci troviamo ai piedi dell’ Altopiano di Renon.
Pochi giorni prima ha avuto il piacere di scoprire la presenza della BIGIA PADOVANA in Val di Cembra (TN). Ci porta lì.

Un’AVERLA PICCOLA si posa sul paletto di una staccionata a pochi metri da noi. Ogni tanto si invola, cattura un insetto, e si riposa.
Sentiamo la BIGIA, in realtà ci sono almeno due maschi che cantano a breve distanza nel fitto dei cespugli.
Basta aspettare un po’ ed ecco che uno di loro si mostra per pochi istanti.
Di questo silvide, mi colpisce in particolare l’occhio giallo e la barratura sul petto.
Peccato che degli uccelli così belli si nascondano alla vista, passando gran parte della loro esistenza nascosti all’interno di una bassa ed impenetrabile vegetazione.
Li lasciamo ai loro rituali canori.


 Ci spostiamo verso il Parco naturale del Monte Corno (BZ), qui Mattia ha individuato il PICCHIO CENERINO. Le speranze di vederlo non sono molte: probabilmente i picchi hanno già lasciato il nido.
In lontananza ne sentiamo il canto, poi appare in volo, fugacemente, compie una breve apparizione per poi scomparire all’interno dell’abetaia. 


La sera, in albergo, leggiamo la check list della giornata: poiana, gheppio, nibbio bruno, sparviere, rondoni maggiori, rondoni, picchio rosso maggiore, PICCHIO NERO (udito), PICCHIO CENERINO, balestruccio, rondine montana, rondine, ballerina bianca, scricciolo, pettirosso, codirosso, codirosso spazzacamino, cesena, tordo bottaccio, tordela, BIGIA PADOVANA, capinera, luì piccolo, luì bianco, fiorrancino, regolo, cinciallegra, cincia bigia, cincia mora, cincia dal ciuffo, RAMPICHINO ALPESTRE, averla piccola, NOCCIOLAIA, ghiandaia, corvo imperiale, cornacchia nera e cornacchia grigia, storno, passera mattugia, passera d’Italia, fringuello, cardellino, verdone, verzellino, CIUFFOLOTTO, cuculo, tortora dal collare orientale.

 

 

Venerdì 3 giugno

Mattia non può passare la mattina con noi, ma ci consiglia di prendere la funivia che porta all’ Altopiano di Renon.


Qui dovrebbero esserci i merli dal collare e gli organetti.
In effetti, già dalla cabina della funivia, scorgiamo il sorriso bianco stampato sul petto del MERLO DAL COLLARE.
In cima, ci rendiamo conto di dominare a 360 gradi.
Vediamo le Dolomiti, in parte ancora innevate, boschi di abeti, ampie aree ricoperte dal basso pino mugo, ma anche praterie, create dall’uomo per farne in inverno delle piste da sci.
E’ sul pino mugo che avvistiamo forse le specie più interessanti:
ORGANETTI, SORDONI, BIGIARELLE, PRISPOLONI, FANELLI.
Sulle cime degli abeti, NOCCIOLAIE e MERLI DAL COLLARE cantano, mentre nei prati molto lontani, riusciamo a scorgere ALLODOLE, SPIONCELLI ed un CULBIANCO.
Nel pomeriggio incontriamo nuovamente Mattia. Ci armiamo di sacchi a pelo, giacche, attrezzature, cibo, e cominciamo a salire verso una malga nelle Dolomiti di Brenta.
Poco prima di lasciare la macchina noto, ai bordi della strada, dei fiori molto grossi ed appariscenti.
E’ una specie che non avevo ancora visto, anch’essa rara e localizzata: la PEONIA, bellissima!
Nei prati dopo il parcheggio, scorgiamo i primi VENTURONI.


Peonia e Venturone

Oramai è quasi sera, Mattia si ferma dopo una ventina di minuti, ed imita il verso della CIVETTA NANA. Risponde il maschio, arriva in volo, si posa vicino. Poco dopo arriva anche la compagna e si allontanano insieme.
Mentre saliamo passa in volo una BECCACCIA.

Arriviamo alla malga che è già buio. Mangiamo a "lume" di torcia, impostiamo la sveglia alle 4.30 del mattino, ed andiamo a dormire.
Non prima di avere annotato le specie della giornata: poiana, rondone, rondone maggiore, picchio verde, picchio rosso maggiore, picchio muratore, balestruccio, pettirosso, cardellino, fringuello, codirosso, codirosso spazzacamino, cesena, tordela, luì piccolo, luì bianco, passera d’Italia, gazza, cuculo, averla piccola, ciuffolotto, regolo, cinciallegra, cincia dal ciuffo, capinera, nocciolaia, falco pecchiaiolo e nibbio bruno (a valle), MERLO DAL COLLARE, culbianco, BIGIARELLA, prispolone, sordone, ORGANETTO, fanello, spioncello, allodola, zigolo giallo, rondine, verzellino, tordela, VENTURONE, CIVETTA NANA, BECCACCIA.

 

 

Sabato 4 giugno

Alle 4.30 siamo già fuori, sentiamo due maschi di GALLO FORCELLO, ma non riusciamo a vederli, stanno all’interno del lariceto. Solo alle 6.30 l’occhio esperto di Mattia scorge un maschio, appollaiato sul ramo di un lontanissimo larice.
Si vede appena con il cannocchiale, ma si, è proprio lui!

Qui su, i rododendri cominciano a fiorire tra chiazze azzurre di nontiscordardimé e piccoli soli gialli rappresentati dai botton d’oro.


botton d’oro

Anche qui ci sono i VENTURONI, e gruppetti vivaci di CROCERI annunciano lo spuntare del sole. Cince e luì rompono il silenzio, e una miriade di altri piccoli abitanti del bosco comincia a partecipare al concerto mattutino. E’ ora di scendere, oramai il tempo stringe e Mattia vuole provare a cercare le PERNICI BIANCHE. Oggi vediamo fioriture nascoste dal crepuscolo della sera prima. Ci sono genziane, genzianelle, primule, pinguicole, aquilegie. Ad un certo punto però la pioggia, inattesa, ci ferma. Mattia ci conduce allora di nuovo in Valle di Tovel, personalmente non ho ancora visto il PICCHIO NERO, e decidiamo di fare un ultimo tentativo. Fortunatamente smette di piovere. Anche qui abeti, larici, rocce ricoperte di muschi, creano un atmosfera magica, resa ancora più suggestiva da pareti a strapiombo che appaiono all’improvviso.

Ed è qui che vediamo il picchio, è un femmina, ci osserva sorvolandoci, si posa un attimo, e poi, come tutti gli altri abitanti del bosco, sparisce tra gli alti fusti delle conifere. "Vediamo un po’ se siamo fortunati…" è Mattia che rompe il silenzio. Lo seguiamo. Laura mi confida il suo sospetto e le brillano gli occhi. L’eccitazione è contagiosa, ma si sa che è già da un po’ che non si vede. Non osiamo dirlo, ma sappiamo che ci porta dalla CIVETTA CAPOGROSSO.

C’e’ il grosso buco del picchio nero. Mattia ci fa posizionare i cannocchiali e gratta il tronco dell’albero. E c’è, eccome che c’è, il tempo di ammirarla e fotografarla e ce ne andiamo, lasciandola a riposare, padrona dei suoi boschi, libera nella sua scelta di solitudine, in attesa della luna e del silenzio della notte. E dopo quest’ultimo incontro, e dopo esserci congedati da Mattia, che da mago generoso ci ha svelato parte dei suoi segreti, torniamo verso casa, con il nostro bottino di specie, paesaggi ed emozioni.
Specie della giornata: GALLO FORCELLO, merlo dal collare, crociere, tordela, venturone, cincia bigia alpestre, cincia dal ciuffo, cincia mora, regolo, fiorrancino, lucherino, picchio rosso maggiore, capinera, zigolo muciatto, PICCHIO NERO, CIVETTA CAPOGROSSO, organetto, sordone.