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Prà - Canale di Calma
 

Dove fare birdwatching:

IL CANALE DI CALMA DI GENOVA-PRA'

a cura di Nicola Leugio

Situato nell’estremo ponente del comune di Genova, il canale di calma di Prà si è venuto a formare in seguito alle operazioni di riempimento del costruendo Porto di Prà ed é inserito in una zona fortemente urbanizzata, a vocazione artigianale e piccolo-industriale.
Nonostante questo, il canale, utilizzato come campo di gara per manifestazioni internazionali di canottaggio, é un sito di una certa importanza per l’osservazione dell’avifauna svernante e di passo, primaverile (principalmente) ed autunnale.

 


CENNI STORICI
 

La zona di Prà ha sempre rappresentato un sito di grande importanza per l’osservazione degli uccelli, soprattutto durante i lavori di riempimento negli anni ottanta, quando la zona adiacente al canale di calma, oggi occupata dai piazzali del terminal contenitori, era un terrapieno formato da terra e materiale di risulta.
 


In questo terrapieno si formavano veri e propri “laghetti” d’acqua piovana, circondati da vegetazione spontanea, tanto che nel 1984, in un periodo d’interruzione dei lavori, la zona divenne un punto di riferimento per l’osservazione dei migratori primaverili con oltre 160 specie censite.
Sono di quegli anni osservazioni di specie che fino ad allora erano considerate accidentali in Liguria come la Strolaga maggiore (Gavia immer), osservata nel novembre del 1985, o la Moretta codona (Clangula yemalis), osservata, per la prima volta nel XX secolo nella nostra regione, il gelido e nevoso 17 dicembre 1983.

 

Cavalieri d'Italia (foto G.Motta)


PERCHE’ PRA’?
 

Bisogna considerare che la zona di Prà si trova nel punto più a nord del mar mediterraneo occidentale rappresentando, per i migratori primaverili provenienti dalla penisola iberica, dal sud d’Italia o dal mare attraverso la Corsica, un punto obbligato per proseguire poi verso i siti di nidificazione attraverso la Val Padana.
Il rapido avanzare dei lavori di costruzione del porto, a partire proprio dalla fine del 1985 ed oggi ancora in corso, ha fatto sì che la zona perdesse progressivamente interesse, soprattutto per la sosta dei migratori che, non trovando più la tranquillità ed il cibo necessari, evitano di fermarsi, risultando osservabili quasi esclusivamente in transito.
Diverso è il discorso relativo agli uccelli marini svernanti che, ancora oggi, si possono osservare con una certa regolarità.


LE SPECIE VISIBILI

E’ per gli uccelli svernanti che il canale di calma continua a svolgere un ruolo di una certa importanza:
In condizioni di vento freddo da nord (tramontana) e con temperature rigide queste specie trovano, nella zona, un sicuro riparo e la possibilità di procurarsi il cibo.
Le segnalazioni di questi ultimi anni, quindi, si riferiscono soprattutto ad esemplari svernanti come la Strolaga minore (Gavia stellata) che si può osservare con una certa frequenza sia nel canale di calma sia in mare aperto, tra Pegli e Voltri.
Lo stesso discorso è applicabile alla Strolaga mezzana (Gavia arctica), anch’essa visitatrice invernale, anche se con frequenza minore della precedente.
Di una certa regolarità è l’osservazione dell’ Edredone (Somateria mollissima) che, seppure in numero inferiore rispetto ai primi anni novanta, quando ci fu un’autentica invasione della specie in Liguria, é spesso visibile in inverno.

 

Strolaga mezzana (foto A.Turri)


Altre specie facilmente osservabili sono lo Smergo minore (Mergus serratus), lo Svasso maggiore (Podiceps cristatus), comune tra dicembre e gennaio, e lo Svasso piccolo (Podiceps nigricollis), quest’ultimo meno numeroso.
Da notare che, in questi ultimi anni, sono aumentate anche le osservazioni di specie rare, fatto che, probabilmente, é da mettere in relazione all’aumento del numero degli osservatori.
Il 12 dicembre 2004, ad esempio, é stata osservata una Gazza marina (Alca torda), insolitamente vicina alla costa, all’imboccatura del canale di calma.
Questa maggiore presenza di osservatori sul campo ha permesso, inoltre, di ritenere “regolari” osservazioni di specie come il Labbo (Stercorarius parasticus) e lo Stercorario mezzano (Stercorarius pomarinus) che, durante l’inverno e per lo più con singoli esemplari, possono essere visibili nell’area del c. di calma durante i loro spostamenti tra Arenzano (GE) e Genova-Prà.

 

Gazza marina (foto E.Critelli)
 

In primavera, durante la migrazione pre-nuziale, nonostante siano venute a mancare le aree di sosta, le osservazioni di esemplari in “transito” sono frequenti.
Ardeidi come l’Airone cenerino (Ardea cinerea) e la Garzetta (Egretta garzetta) sono regolari e numericamente consistenti in questo periodo.
L’Airone rosso (Ardea purpurea) risulta, invece, occasionale e, personalmente, ho potuto osservarlo ogni anno in primavera, di passo, per lo più in singoli individui.
Regolare, in primavera, anche il Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus) che a volte sosta presso la foce del rio San Pietro, presso l’imboccatura del canale.

I Limicoli, non disponendo di aree adatte alla sosta, sono drasticamente calati di numero rispetto agli anni ottanta e si osservano anch’essi solo di passo.
In questi primi anni del nuovo secolo si segnalano solo sporadiche osservazioni di specie comuni come il Piro-piro piccolo (Actitis hypoleucos), la Pettegola (Tringa totanus) ed altri limicoli comuni.
Le osservazioni di questi uccelli in sosta, in periodo di migrazione, sono comunque possibili presso le numerose foci dei torrenti tra Savona e Genova.

Sempre in primavera non sono infrequenti osservazioni di Rapaci diretti verso le zone di nidificazione.
Specialmente con condizioni di tempo perturbato, con nuvole basse che ostruiscono i valichi montani, si ripetono ogni anno osservazioni di Biancone (Circaetus gallicus), Falco di palude (Circus aeroginosus) e Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus).

Per quanto riguarda i Laridi la zona in questione ospita una grossa colonia di Gabbiani reali (Larus michaellis) con coppie nidificanti (ad esempio sul tetto di una palazzina uffici del porto), attivi sia di giorno sia di notte.
Presente anche il Gabbiano comune (Larus ridibundus) con numerosi svernanti, lo Zafferano (Larus fuscus) non di rado in compagnia dei gabbiani reali, il Gabbiano corallino (Larus melanocephalus) ed altre specie meno frequenti come il Gabbiano roseo (Larus genei) e la Gavina (Larus canus).
A proposito di gabbiani non posso far a meno di notare che, anche in questo caso, l’assiduità delle osservazioni é direttamente proporzionale alla qualità delle stesse.
E’ recente (23-11-2004) un’osservazione personale di Mugnaiaccio (Larus marinus) che per circa una settimana ha frequentato i piazzali del porto unendosi ai gabbiani reali.



QUANDO ANDARE
 

In generale l’area merita una visita soprattutto in primavera, magari in abbinamento al sito d’osservazione del Curlo, sopra Arenzano, famoso per la migrazione dei rapaci e distante dal canale di calma solamente una decina di chilometri, oppure in inverno, come alternativa alla zona di Capo Noli.
In quest’ultimo caso sono possibili osservazioni ravvicinate, soprattutto con le strolaghe che, quando sostano nel canale, sono insolitamente confidenti e visibili a pochi metri di distanza

 


COME ARRIVARE
 

 

La zona è facilmente raggiungibile in auto uscendo al casello autostradale di Genova Prà-Voltri, sull'autostrada A10.
Una volta usciti si svolta a sinistra, sull’Aurelia, in direzione Genova-Prà, seguendo le indicazioni per il campo di gara di canottaggio.
Dopo circa 1,5 km, appena superata la vecchia stazione ferroviaria di Ge-Prà, si svolta a destra attraversando un ex-passaggio a livello.
Si può parcheggiare l’auto nell’ampio spiazzo che si trova proprio di fronte o proseguire girando a destra, per poche centinaia di metri, fino allo spiazzo in prossimità di un campetto di calcio.
Da qui si deve proseguire a piedi raggiungendo il canale e, se si vuole, costeggiandolo per intero, come mostrato dall'itinerario evidenziato in rosso nella mappa.

 



 


Per chi utilizzasse il treno la stazione di riferimento é  Genova-Prà: sono numerosi i treni locali provenienti sia da Genova sia da Savona.
Anche in autobus si può comunque fare riferimento alla vecchia stazione ferroviaria di Prà (la fermata è di fronte alla stazione).


COME VESTIRSI
 

Un’ultima indicazione si riferisce all’abbigliamento.
In inverno tutta l’area é spesso spazzata da un forte vento di tramontana, con raffiche anche superiori agli 80 km orari.
In questa stagione, ma a volte fino a marzo inoltrato, risulta basilare vestirsi in modo adeguato al freddo non trascurando guanti e giacche a vento munite di cappuccio.

 


   Bibliografia:

- Tesi di laurea di A.Andreotti: Fluttuazioni dell’avifauna sul sedime del costruendo porto di Genova Prà (Pra’-Palmaro) nel ciclo annuale (osservazioni dal 1983 al 1987)
- Guida al riconoscimento degli uccelli d’Europa di Francesco Mezzatesta.