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Spagna 2009: viaggio in Estremadura, terra dei grandi rapaci | Spagna 2009 | Liguriabirding

Spagna 2009

 

 

 

 

 


 

Spagna 22 - 26 giugno 2009

un viaggio in Estremadura

IL RIFUGIO DEI RAPACI
di
Niccolò e Piero Alberti

 

 
testo di Niccolò Alberti
foto di Niccolò e Piero Alberti
grafica di Ennio Critelli

 

 

 

 

 

 

 

Spinti dalla grande voglia di vedere e fotografare i rapaci più grandi d’Europa, mio padre ed io, abbiamo deciso di concederci una breve vacanza dedicata al birdwatching in Estremadura.

 
 

 

Lunedì 22:  in viaggio...

Come previsto siamo partiti a metà mattinata alla volta di Trujillo e più precisamente dell’Aldea del Obispo, piccolo paesino a circa 25Km dal parco nazionale di Monfrague dove, consigliati da altri birdwatchers, abbiamo soggiornato alla “Casa Rural El Tenado”, agriturismo ospitale e molto curato.
Soli in tutto l’edificio, potevamo entrare ed uscire tranquillamente a tutte le ore e, soprattutto, prepararci la colazione a qualsiasi ora del mattino, visto che avevamo a disposizione la cucina ed i viveri.
 

 

Già durante il viaggio abbiamo osservato numerosi uccelli: GRIFONI, AVVOLTOI MONACI, NIBBI REALI e BRUNI, AQUILE MINORI ecc.
Arrivati alla meta verso sera ci siamo sistemati nella nostra camera “ l’Habubillia” ovvero l’upupa. 



 coppia di Grifoni quasi...toccabili!
coppia di Grifoni quasi...toccabili!

 

 

 

Martedì 23:  Parco di Monfrague

 

Sveglia alle 7:30, colazione e partenza per Torrejon el Rubio dove abbiamo incontrato Javier, proprietario insieme alla moglie Marisol dell’agriturismo e grande appassionato di uccelli, che ci ha fornito utilissimi consigli su come muoverci all’intermo del parco e nei dintorni di questo.
 

veduta del Parco di Monfrague
veduta del Parco di Monfrague

 

 

 

Prima tappa il Castillio de Monfrague ciò che resta di una fortificazione costruita dagli arabi nell’ottavo secolo, situata nella parte occidentale del parco. Da in cima alla torretta si domina da una parte tutto il parco e dall’altra la sconfinata “dehesa” cioè le piantagioni sparse di querce da sughero sulle dolci colline.

 

Un immenso sughero fornisce riparo dal sole ad un gregge di pecore
Un immenso sughero fornisce riparo dal sole ad un gregge di pecore

 

Nel cielo c’è un mix di apodiformi ed irundini. Riesco a vedere: RONDINE, RONDINE ROSSICCIA, RONDINE MONTANA, BALESTRUCCIO,RONDONE, RONDONE MAGGIORE e, dopo molte ricerche, anche il raro RONDONE CAFRO che si fa ammirare due o tre volte in modo molto chiaro e ravvicinato potendomi far apprezzare il corpo sello, la coda a punta e soprattutto il piccolo groppone bianco. Abbassato lo sguardo grosse sagome salgono verso l’alto trasportate da termiche ascensionali. A pochi metri da me innumerevoli GRIFONI volteggiano con maestria senza mai battere le possenti ali; Piero inizia a scatenarsi con le foto. Insieme ai grifoni passa anche un AVVOLTOIO MONACO.

 

occhi negli occhi con il GRIFONE...
occhi negli occhi con il GRIFONE...

 

Seconda tappa il Penafalcon o “Salto del Gitano”. Questo è forse stato il posto più sorprendente dell’intera vacanza; si tratta di un’enorme rocca di quarzo dove nidificano numerosi grifoni, il CAPOVACCAIO, la CICOGNA NERA e il FALCO PELLEGRINO; c’e’ stato un momento sulle nostre teste volteggiavano decine di grifoni alcune esemplari di cicogna nera, due pellegrini, un capovaccaio e numerosi nibbi bruni; uno spettacolo da lasciare senza fiato.

 

NIBBIO REALE e, nel riquadro, una CICOGNA BIANCA
NIBBIO BRUNO e, nel riquadro, una CICOGNA BIANCA

 

Abbondanti le GAZZE AZZURRE e i vari tipi di rondini; presente anche un PASSERO SOLITARIO. Nel pomeriggio abbiamo visitato anche il Mirador de la Tajadilla e la Portilla del Tietar dove abbiamo osservato le medesime specie. Nel parco avvistate anche AQUILE MINORI (molto numerose anche fuori dalla riserva), BIANCONI e un’AQUILA REALE. Come primo giorno non c’è male anche se il numero delle specie viste non è alto. 

 

GAZZA AZZURRA e, a destra, una RONDINE ROSSICCIA
GAZZA AZZURRA e, a destra, una RONDINE ROSSICCIA

 

 

 

Mercoledì 24:  La Dehesa e la pianura


Giornata dedicata ai territori intorno al parco alla ricerca delle otarde e delle altre specie tipiche di questo luogo arido e sconfinato.
Dall’Aldea del Obispo abbiamo preso la strada che porta a Torrecillas de la Tiesa, da lì la strada che la collega a Belen e Trujillo.
La strada drittissima ed infinita è deserta, tutto intorno campi sconfinati; come primo avvistamento una bellissima CIVETTA.
Lungo la strada numerosissime le AVERLE CAPIROSSE e le AVERLE MAGGIORI MERIDIONALI, le PASSERE SARDE, gli STRILLOZZI, le UPUPE, i CUCULI DAL CIUFFO, i GRUCCIONI, le CALANDRE e ovunque CAPPELLACCE.

AVERLA MAGGIORE e, a destra, CUCULO DEL CIUFFO
AVERLA MAGGIORE e, a destra, CUCULO DEL CIUFFO

 

Come rapaci numerosi i GRIFONI e gli AVVOLTOI MONACI, alcuni CAPOVACCAI, GHEPPI, BIANCONI, POIANE e le immancabili CICOGNE BIANCHE.


 da sinistra: GRIFONE e AVVOLTOIO MONACO 
 
da sinistra: GRIFONE e AVVOLTOIO MONACO

 

 

 
 
video di Niccolò  Alberti 
editing Ennio Critelli 

 

 

Dopo circa tre ore di incessante ricerca dal tettuccio della Lancia avvisto in un campo lontano una grossa sagoma di color arancione e bianca... l’otarda...
”L’otarda! sbrigati Piero ferma la macchina!” scendo, monto il cannocchiale e ne arriviamo a contare 14.
14 OTARDE tutte insieme, mica male!
Da questo momento iniziamo a cercare anche  le galline prataiole.
Breve pranzo nel borgo di Trujillo dove si possono ammirare, come in tutti i paesi della zona, numerosi nidi di CICOGNA BIANCA e vedere i GRILLAI in caccia sopra le case.

 

GRILLAIO
GRILLAIO

 

Pomeriggio dedicato sempre alla ricerca delle galline però verso i territori di Santa Marta; viste più o meno le stesse specie della mattinata fatta eccezione però per gli AIRONI GUARDABUOI e le ALBANELLE MINORI.
La strada infatti, (anche questa deserta) passa in mezzo ad una abbondante colonia di questo rapace solitamente associato alla palude.

ALBANELLA MINORE
ALBANELLA MINORE


Niente galline e niente otarde.
Proseguiamo il nostro cammino verso Monroy e quindi verso la zona del nibbio bianco.
Arrivati all’incrocio che immette sula statale che collega Càceres con Torrejon el Rubio ci fermiamo ed osservo un rapace apparso bianco a tutti e due “ aquila minore” dico io “amareggiato”.
Intanto Piero osserva con il binocolo una cappellaccia e lì per lì mi dice che è proprio quella che stavamo cercando da due giorni: una CAPPELLACCIA DI TEKLA; non credo ai miei occhi.. infatti qui è sì presente abbastanza abbondantemente però è peggio che cercare un ago in un pagliaio visto il gran numero di cappellacce normali.
Che fortuna!
Con il nibbio bianco siamo meno fortunati infatti niente, solo una bella colonia di cicogne bianche su alcuni pini.
Torniamo verso la base passando di nuovo per la strada di Santa Marta, che percorreremo ben sei volte in due giorni e mezzo.
In un campo, alla sinistra del conducente Piero avvista due OTARDE; sono vicinissime e si lasciano vedere e fotografare abbastanza bene. Sono le nove di sera ed è meglio rientrare anche se forse era arrivato il momento più piacevole della giornata.


 

 

Giovedì 25:  alla ricerca di rarità...

 


Fino ad ora la vacanza si è rivelata molto bella ed interessante ma forse poco significativa riguardo alle specie simbolo di questi luoghi quindi abbiamo dedicato una giornata alla ricerca di questi uccelli.
Notte insonne per Piero che mi sveglia alle 6:30.
Alle 7 siamo già sulla solita strada di Santa Marta dove avvistiamo di nuovo le OTARDE, 7. Viste molto bene anche due CIVETTE e tre grosse brigate di PERNICI ROSSE.
Passati di nuovo da Monroy ci dirigiamo dal nibbio bianco: niente! Anche dopo quasi due ore di ricerca non riusciamo a vederlo.

 Dispiaciuti, continuiamo per la strada in direzione di nuovo del Parco di Monfrague.
Sosta di due ore al Penafalcon per vedere ancora una volta gli splendidi grifoni e cercare di fotografare il capovaccaio e l’avvoltoio monaco: missione compiuta!
 

 AVVOLTOIO MONACO

CAPOVACCAIO
sopra: Avvoltoio monaco - sotto: Capovaccaio


Attraversato il fiume Tajo ci fermiamo in un parcheggio subito alla fine del ponte ed aspettiamo, infatti questo è il posto migliore per osservare l’aquila del Bonelli.
L’impresa non è facile perchè il cielo è costellato da sagome nere di rapaci.
Dopo circa 15 minuti seguo un rapace sulla cresta del crinale della collina che ho davanti; ci metto pochi secondi a capire che è proprio lei: l’AQUILA DEL BONELLI.
Vola per poco, poi si ferma su una roccia lontana, la rifrazione è molta.
Ad un certo punto diminuisce drasticamente per alcuni minuti e così possiamo osservarla bene: la testa marroncina, il petto macchiato finemente con striature nere e le zampe piumate da vera aquila.
La osserviamo bene e poi andiamo a pranzo nel piccolo paese di Villareal de San Carlos. Ripartiamo poi, per andare al Mirador de la Basculla da dove si vedono i nidi dell’aquila imperiale spagnola; vuoti! Aspetto senza maglietta sotto il sole cocente delle tre per quasi due ore nella speranza che mi passi sopra la testa...ma niente.

 

 l’abitato di Villeral de San Carlos
l’abitato di Villeral de San Carlos

 

Amareggiato decidiamo di tentare l’ultima andando alla Portilla del Tietar; le solite “bestie”... Ad un certo punto in mezzo ai grifoni, su, in alto, scorgo la sagoma di un aquila e penso: “ con la fortuna che ho sarà reale” ma quando si scrolla in aria abbassando leggermente le ali verso il basso vedo la cosa che stavo aspettando da tutto il viaggio; quelle benedette spalline bianche!
AQUILA IMPERIALE SPAGNOLA.
Torniamo all’albergo soddisfatti passando ovviamente dal territorio del nibbio bianco ma niente.
Riprendiamo la strada che passa per Santa Marta e rivediamo le OTARDE ma delle galline non c’è traccia.
Alla sera decidiamo di andare a cena a Torrejon el Rubio e passiamo per la solita strada di Santa Marta...ancora OTARDE!
Decidiamo per scherzo di percorrere la strada del nibbio bianco.
Oltrepassati i pini con i nidi di cicogne apriamo bene gli occhi per circa 4km poi ci arrendiamo e decidiamo di accelerare perché sono già le 22,00.
A circa 11km dai pini e a circa 120km/h la sagoma di un piccolo rapace con la coda corta ci spunta dai sugheri; Piero rallenta bruscamente quando gli passiamo a fianco notiamo il colore: bianco! NIBBIO BIANCO urliamo in coro.
Nelle ultime luci della giornata lo osserviamo cacciare in spirito santo per alcuni minuti poi si allontana dalla parte opposta a dove dovevamo andare.
Neanche 100m più avanti un altro esemplare è intento a cacciare in spirito santo a bordo strada.
Non uno ma ben 2 NIBBI BIANCHI. Tornando all’albergo, ormai dopo la mezzanotte, poco dopo il cartello d’ingresso all’Aldea del Obispo vediamo illuminato dai fari della macchina un BARBAGIANNI in caccia.

 

 

Venerdì 26:  il ritorno...


Ci prepariamo con tutta calma dall’agriturismo, fatte due foto a uno STORNO NERO su di una antenna partiamo per tornare a Madrid.
Questa volta non vediamo neanche più le otarde ma assistiamo ad una scena molto cruenta.
A lato di una pozza d’acqua, un’AQUILA MINORE sta uccidendo con gli artigli un cucciolo di lepre iberica, vedo la povera bestiola, ancora viva, dimenarsi sotto la piccola aquila poi sempre più lentamente fino a fermarsi; mi accorgo solo ora che nell’inquadratura del cannocchiale all’estrema destra c’è la madre del cucciolo che osserva la scena a meno di due metri di distanza. Il predatore inizia il lungo lavoro di pulizia dalla pelliccia a questo punto la lepre adulta rientra nella tana.

non solo uccelli: Cerva e Psammodromus algirus
non solo uccelli: Cerva e Psammodromus algirus

 

Per andare a prendere l’autostrada vediamo un NIBBIO REALE e un BIANCONE fermo su di un palo.

 

BIANCONE
Biancone

 

Devo dire che siamo rimasti davvero sorpresi dall’abbondanza di uccelli in questo posto un vero e proprio rifugio per i rapaci e per la minacciata otarda.
Una meta obbligata per tutti i birdwatchers, un paradiso dell’avifauna tipica iberica, un posto dove tornare, rimanendo sicuramente sbalorditi ogni volta come fosse la prima.

 

 


 

 


LINKS UTILI
 

http://www.extremadurabirding.co.uk/
http://www.audouinbirding.com/index.php?id=tripreports
http://www.ruralplan.com/en_birding_in_extremadura.php 
http://www.extremaduraguide.com/monfrague.htm
http://www.pbase.com/cristianjensen/birdwatching_extremadura&page=2