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Un week-end...svizzero | Un weekend...svizzero - 2006 | Liguriabirding

Un weekend...svizzero - 2006


Due giorni in compagnia di un gruppo di naturalisti svizzeri
 


Testo di Ennio Critelli
foto: E.Critelli-M.Silveri


In realtà in Svizzera non ci siamo stati per nulla...però abbiamo avuto il piacere di guidare un gruppo di 23 appassionati naturalisti affiliati al GOS, Gruppo Ornitologico e di Scienze naturali di Morges.
Morges, città di 14.000 anime affacciata alle rive del lago Lemano, pochi chilometri da Ginevra, e vista splendida sul monte Bianco. 

Morges, sulle rive del lago Lemano...
(foto di Morges tratte da www.morges.ch)

Una volta ancora abbiamo avuto la dimostrazione che Internet ed e-mail costituiscono un poderoso mezzo per la diffusione delle informazioni.
I nostri amici svizzeri, intenzionati a trascorrere quattro giorni nella nostra regione, di cui due dedicati all’osservazione degli uccelli, si sono imbattuti nel nostro sito e ci hanno chiesto di far loro da guida.
A dire il vero, inizialmente, abbiamo avuto qualche perplessità, avendo accompagnato, fino ad ora, solo qualche amico birdwatcher.
Saremmo stati in grado di “gestire” un gruppo così numeroso?
E, considerando il periodo non troppo favorevole e le condizioni meteo piuttosto instabili, come evitare che la due giorni ornitologica si trasformasse in un qualcosa di deludente per i nostri ospiti e frustrante per noi?
Dopo qualche consultazione nel gruppo abbiamo deciso di accettare la sfida.
E’ iniziato, così, un intenso lavoro di scouting, armati di binocoli e canti in mp3, al fine di preparare un programma che offrisse non solo specie ornitologiche ma anche luoghi e panorami di fascino.
Ora possiamo dire, un po’ per merito nostro e un pò per la collaborazione del sole della Liguria, di aver centrato l’obiettivo!

 

GLI ITINERARI




 



SABATO 27 MAGGIO

La giornata inizia prestissimo: alle 7 dobbiamo prelevare i tour leaders Eric e Damien con i loro 21 compagni elvetici suddivisi in due comodi pulmini.
Sono tutti grandi appassionati di fiori, mentre solo qualcuno è un birder esperto, tuttavia c’è in ognuno la grande curiosità del naturalista a 360 gradi.
Il loro spirito è alto, grazie anche alle due giornate precedenti dedicate con profitto alle osservazioni botaniche sulle alture di Varazze.

Prima tappa:

Piani di Invrea: percorso sul mare dell’ex-ferrovia.
Passeggiata facile, tra il mare calmo e scintillante da una parte e le essenze mediterranee dall’altro.
L’OCCHIOCOTTO non si fa attendere anche se le sue apparizioni sono estremamente fugaci, anteprima di quello che sarà il comportamento di tutti i silvidi incontrati nei due giorni, ormai impegnati nella cura dei piccoli.
Un PESCE-LUNA agita la grande pinna a poche decine di metri dalla riva e regala ai nostri amici il brivido dello…squalo!

niente Passero solitario ? ci consoliamo con i delfini!


L’ambiente è estremamente gradevole ma la ricerca del PASSERO SOLITARIO, da me contattato solo qualche giorno prima, è estremamente faticosa: solo Mauro ed un’altra persona riescono ad intravederne per pochi istanti la femmina.
Grande eccitazione, invece, grazie all’avvistamento di un branco di DELFINI che si alimentano poco al largo.
Per il resto solo due CORMORANI, altri uccelli piuttosto comuni ed un interessante GECO (Tarentula mauritanica).

Geco  (Tarentula mauritanica)

Seconda tappa:

Strada Passo del Turchino – Passo del Faiallo
Dopo una breve sosta ristoratrice all’autogrill di Varazze si parte per raggiungere la zona dove ha inizio il Parco del Beigua.
Il sole è con noi, la giornata é limpida ed insolitamente priva di vento.
Il panorama dall’alta via è mozzafiato, ma non siamo venuti fin quassù solo per questo: siamo alla ricerca dell’affascinante CODIROSSONE.

 

rapiti dal Codirossone...


Il tempo di parcheggiare i mezzi ed é subito spettacolo.
Un’AQUILA REALE decide di dare il benvenuto e passa maestosa proprio sulla nostra verticale a non più di 15-20 metri!
Seguono avvistamenti di BIANCONE, FALCO PECCHIAIOLO, GHEPPIO e piccoli uccellli come PRISPOLONE e CALANDRO.

In cielo i rapaci, sulle rocce il Codirossone


Ma la vera star é lui, il maschio (o meglio i maschi) di CODIROSSONE con i suoi colori sgargianti ad animare le rocce brune.
Compare in cima ad un masso, poi scompare per riapparire poco più in là e ad ogni suo svelarsi i nostri amici lo salutano con l’entusiasmo della prima volta.
Poco più tardi anche la femmina si concede all’ammirazione dagli ospiti venuti da così lontano.

Terza tappa:

Curlo di Arenzano
Il ritorno verso ponente è rallentato da una coda causata da incidente proprio in prossimità del casello autostradale.
L’incubo dura quasi un’ora poi, finalmente, abbiamo via libera per la salita verso le alture.
Ormai la migrazione è agli sgoccioli e tra i rapaci che vediamo sicuramente ci sono anche i locali.
Vediamo BIANCONE, FALCO PECCHIAOLO, LODOLAIO e SPARVIERE.

...ma questa Magnanina si fa vedere o no?!


Il pranzo al sacco è consumato sui tavolini di punta Goetta
Passano dei CORVI IMPERIALI e, tra i piccoli uccelli, annotiamo ZIGOLO NERO, MAGNANINA e OCCHIOCOTTO.
A metà pomeriggio ci incamminiamo verso il Centro Ornitologico del Parco del Beigua.
Luca Baghino fa gli onori di casa spiegando agli ospiti scopi e finalità della struttura e dando ragguagli sulle specie presenti nel parco.
Segue la proiezione di un bellissimo video sugli ambienti e sulla fauna del posto.
Gli ospiti escono dal centro soddisfatti e ciascuno con un bel poster omaggio sui rapaci.

Visita al Centro Ornitologico del Parco del Beigua

Ma la giornata non è finita: all’imbrunire abbiamo un appuntamento con SUCCIACAPRE e CIVETTA.
Io e Sara, che faremo da accompagnatori…notturni, siamo invitati a cena a villa Dunant.
Cena a buffet in un grande giardino affacciato sul mare di Varazze: splendido!

Quarta tappa:

Dopocena alla Vetta di Pegli.
La passeggiata per raggiungere il posto dei succiacapre è pittoresca.
Complice la serata mite e tersa anche le luci del porto di Voltri, Pegli e Sestri diventano suggestive.

luci di Genova


Ci si avvia lentamente verso la pineta bruciacchiata con coloro che, tra gli svizzeri, hanno resistito alle lusinghe di un meritato riposo in albergo: saranno ricompensati.
Lungo il percorso ci arrivano già i tipici  ronzii dei misteriosi uccelli.
Raggiungiamo il posto che avevo testato pochi giorni prima ma, naturalmente, ora non si sentono più cantare!
Restiamo in religioso silenzio mentre la luce cala poi, finalmente, il primo ronzio, forte e chiaro, si alza da qualche punto tra gli alberi stagliati contro un cielo già stellato.
Accendo il lettore e faccio partire il canto.
A differenza della maggior parte dei piccoli uccelli, che sono da tempo impegnati nella nidificazione e non sono estremamente interessati al richiamo, i succiacapre sono nel pieno del corteggiamento ed ogni intromissione da parte di altri maschi, reali od…elettronici, è prontamente affrontata.
Un maschio si precipita su di noi, gira ripetutamente sulle nostre teste emettendo il suo richiamo, afferma il possesso del suo territorio, esegue “l’applauso” ed emette il verso di contatto.
Più volte lo vediamo posarsi sulle fronde vicine per poi ripartire indispettito dal non riuscire a localizzare il rivale.
Abbiamo modo di apprezzare le macchie bianche tipiche del maschio ed osservare il suo volo un po’ sfarfallante.
Sembra che la nostra presenza, per quanto discreta, non gli interessi più di tanto: vuole solo scovare il rivale!
Lo spettacolo è grande ed i nostri ospiti sono molto soddisfatti per il contatto così ravvicinato con l’ENGOULEVENT (letteralmente qualcosa come “ingoia vento”)
Anche le lucciole, come piccole stelle cadute dal cielo, sono venute a godersi la rappresentazione.

Dedicato ai succiacapre...

Ma non é finita: ora è il momento di Sara e delle sue amate civettine.
Un esemplare si era già fatto sentire all’andata ma ora, grazie al richiamo azionato dalla nostra amica, la CIVETTA si avvicina molto e risponde spostandosi da un albero all’altro.
Solo Simona riesce ad intravederla ma l’emozione del contatto sonoro è grande per tutti.

DOMENICA 28 MAGGIO

Altra levataccia, ma vogliamo evitare le orde dei turisti domenicali a San Rocco di Camogli, sul promontorio di Portofino.
Il cielo ci vuole bene e ci offre un’altra giornata soleggiata e mite.
Inutile dire che da San Rocco possiamo offrire agli svizzeri una visione splendida della costa ligure e del nostro mare.
La sosta presso la locale focacceria ci rivela che i nostri ospiti sono interessati anche alle bellezze...culinarie della nostra regione e fa aumentare la nostra simpatia nei loro confronti.

Ristoro a San Rocco di Camogli


Sul percorso fino alle Batterie della seconda Guerra Mondiale c’è, in realtà, ben poco da dire.
E’ risaputo che si tratta di una gradevole passeggiata a mezza costa, in un ambiente  tipicamente ligure, fatto di passaggi tra fasce con muretti a secco ed uliveti, tratti di bosco e piccoli nuclei abitativi molto caratteristici.
Ovunque, tra i cespugli e le fronde degli alberi, il mare fa capolino e ti accompagna passo dopo passo.

S.Rocco di Camogli-Batterie: un sentiero sul mare


In questo ambiente non è facile vedere gli uccelli ma il canto della CAPINERA, dell’OCCHIOCOTTO e del PETTIROSSO fanno da colonna sonora costante.
Poi, improvvisamente, il bosco finisce e sei immerso nella bassa macchia mediterranea dominata da un alto contrafforte roccioso, territorio del FALCO PELLEGRINO.
Il falco non si fa vedere ma, dalle terrazze dove una volta tuonavano i cannoni, possiamo intravedere OCCHIOCOTTI, MAGNANINA e STERPAZZOLINA.
Sul mare passano e ripassano i RONDONI PALLIDI poi, solitario, ecco apparire un GRUCCIONE.
Un lento AIRONE CENERINO porta il nostro sguardo su un grosso PESCE-LUNA affiorato  dall’acqua limpida.
Pranzando ci godiamo tutto il sole di questo piccolo paradiso mediterraneo poi, sulla via del ritorno, una CINCIA DAL CIUFFO viene a salutarci.
C’è ancora il tempo, a San Rocco, per fare provvista di specialità della cucina ligure finché si fa l’ora delle foto di gruppo e dei saluti.
Eric Bernardi, presidente del GOS, ed i suoi compagni ci onorano di un piccolo discorso di ringraziamento e di un caloroso applauso.
Con Sara, Mauro e Clelia mi unisco all’applauso per i due giorni trascorsi in simpatica compagnia!

Au revoir!!!