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Aida Beach

9 - Aida Beach


Non si può trascorrere una settimana a Sharm senza fare qualche bagnetto nel mar Rosso.
Non si può nuotare accanto alla barriera corallina e non dare un'occhiata allo spettacolo che la Natura ti offre.
Così decidiamo di utilizzare il servizio navetta dell'albergo, che ti porta direttamente alla propria spiaggia, proprio davanti al Reef.

Partiamo entusiasti ed equipaggiati non solo di pinne e maschera ma anche di binocoli e cannocchiali, perché non si sa mai...
La spiaggia è ai piedi di un'alta scogliera e la si può raggiungere attraverso una lunga scalinata.
Fin qui tutto bene, ma la vista dall'alto rivela già il girone dantesco nel quale andremo ad infilarci.
Sotto ampi ombrelloni di paglia decine e decine di dannati sono ammassati all'inverosimile.

- Questa dev’essere spiaggia libera...- penso - probabilmente dovremo andare oltre quella recinzione oscurante tipo cantiere, laggiù, dove invece si vedono eleganti lettini con tanto spazio attorno...-

Scendo speranzoso cercando un cartello o qualcosa che mi possa far orientare.
Una specie di pirata saraceno mi si fa incontro ed io gli dico: "Aida, siamo dell'Aida..."
"Ah, bene, amico italiano, in fondo, in fondo!" e mi indica la recinzione da cantiere.
- Lo sapevo che non poteva essere questa la spiaggia, bisogna andare oltre la recinzione! - penso sollevato.

Ma arrivato in prossimità della rete, novello Dante in mezzo alla bolgia disumana, vedo Paola, che aveva raggiunto la spiaggia in mattinata, fare capolino tra le anime penitenti.
Lei intuisce il mio dramma e mi fa dei cenni come per dire "lo so, è incredibile ma siamo proprio qui!"

Tutto il minuscolo spicchio di spiaggia (che serve diversi alberghi) è interamente coperto da lettini di plastica semidistrutti.
Tra un lettino e l'altro ci sono, esagerando, circa 30 centimetri, giusto per evitare il massacro durante gli spostamenti per raggiungere l'acqua.

La spiaggia brulica di turisti italiani e russi che fanno finta di non accorgersi della situazione fantozziana e cercano di convincersi che non è poi così male questo invito alla socialità ed al contatto umano.
Ma la rete oscurante è inesorabilmente lì, a disilluderti, e ricordarti la sua funzione: quella di nascondere ai bagni confinanti la vista disturbante della spiaggia più squallida di tutto il medio oriente!
I quattro o cinque inservienti degli alberghi (qualcuno dall'aspetto francamente equivoco) vogliono fare gli animatori e spadroneggiano come pirati su un galeone mussulmano.
Fanno gli spiritosi, cantano, corteggiano apertamente le russe alla presenza dei fidanzati...
Per un attimo mi sento prigioniero cristiano su una nave saracena: spazi esigui, strutture fatiscenti, carcerieri infidi, bellezze dalla pelle bianca destinate agli harem...
Ho un attimo di angoscia...non sono portato per i lavori forzati...mi si infiamma il nervo sciatico!

Per fortuna, a poche decine di metri, c'è la barriera corallina, una meraviglia che ti capovolge la visione negativa.
Per fortuna i "pirati" hanno preservato intatto questo scrigno pieno di diamanti d'ogni colore, d'ogni forma, che da solo vale il viaggio fin quaggiù.



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Mamma!!!...li turchi!!!


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